BIG COCK: MOTHERLOAD
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26/08/2008Avevo lasciato gli hard-rockers americani Big Cock al loro omonimo secondo full-lenght, un lavoro che li aveva visti confermare quanto di buono proposto nella loro prima uscita discografica, salita in breve tempo agli onori delle cronache dei fans del rock duro grazie all'irriverente proposta contraddistinta in primis da classiche sventagliate hard-rock d'oltreoceano, ma soprattutto da un tanto voluto quanto "esplicito" doppiosenso per quanto concerne i testi a corredo dei vari brani. Ora il quartetto statunitense, guidato dal chitarrista e produttore David Henzerling, torna alla carica con un nuovo cd in grado di mantenere ad ottimi livelli la qualità musicale del combo stesso, il tutto senza snaturare in alcun modo la miscela vincente già intravista nei primi due capitoli in studio. Spazio quindi a rombanti e graffianti pinnate di chitarra in pieno stile arena rock, il tutto per rispolverare al meglio l'anima street 'n' roll di epocali acts della scena quali Guns N' Roses, Ac/Dc e simili, riesumati nel migliore dei modi per quanto concerne attitudine e spirito da una band in grado di trascinare al meglio l'ascoltatore di turno con undici brani di marcato impatto. Anche dal punto di vista del songwriting le coordinate sono quelle di sempre, alias un tessuto strumentale tanto essenziale quanto efficace nel restituire songs di grande presa nella propria evidente semplicità, altro marchio di fabbrica oramai divenuto un vero e proprio simbolo della musica dei Big Cock. 'Motherload' può essere considerato quindi la migliore conferma possibile per un gruppo di sicuro avvenire, il quale dimostra di aver anche "approfondito" la propria ricerca sonora grazie all'inserimento nella tracklist del disco della dolce ballad "Don't Ask me To Be Faithful.
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