BEYOND TWILIGHT: FOR THE LOVE OF ART AND THE MAKING

Terza uscita discografica in dieci anni di attività per i Beyond Twilight: la band si è formata appunto nel 1996 e approda, dopo due album per Massacre Records, alla corte dell'americana Nightmare Records. Il disco in esame risulta un vero e proprio esperimento: infatti troviamo quarantatré tracce (più tre nascoste) dalla breve durata che, a seconda dell’ordine d’ascolto, si incastrano l’una con l’altra come pezzi di un puzzle. Questo modo di comporre e ripreso pari pari dai canoni di Mozart, visto che le varie canzoni hanno subito un trattamento di registrazione al contrario, difficile da spiegare ma che permette, premendo il tasto random del lettore cd, di ascoltare ogni volta un album diverso. Non sempre l’unione delle tracce è perfetta comunque devo dire che, dopo ripetute prove, l’effetto che scaturisce da questa “pazzia compositiva ” è interessante e coinvolgente. Musicalmente la band ci sa fare e il songwriting delle singole tracce è apprezzabile: è impossibile fare una disamina pezzo per pezzo ma concentrandosi sull’insieme possiamo dire che i Beyond Twilight hanno voluto osare alla grande con questo disco, ed il risultato a mio parere è buono. Intendiamoci, non siamo certo di fronte ad un capolavoro del genere, comunque il lavoro si fa apprezzare ed è stimolante questa possibilità di sentire, ogni volta, un cd “diverso”: molti magari troveranno questa peculiarità bizzarra ma vi assicuro che, ascolto dopo ascolto, comincerete anche voi ad entrare nel meccanismo perverso creato dalla band. La produzione è di ottimo livello, garantendo qualità dal punto di vista tecnico. Il booklet è qualcosa di spettacolare, con le varie canzoni racchiuse in pezzi di puzzle e poste in ordine sparso: un ottimo modo per farvi entrare nell’ottica che “For The Love Of Art And The Making” è un disco componibile e spiazzante, a cui è cosa buona dare una chance.