BETHLEHEM: S.U.I.Z.I.D.
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26/02/2005Un'altra pietra miliare, un altro classico di black/doom metal e questa volta con un sacco di variazioni sul tema! Il terzo album della band tedesca ci propone innanzitutto i soliti cambi di line-up. Questa volta, oltre al normale nuovo singer (l'olandese Marco Kehren dei Deynonichus) a fare le valigie è il batterista Christopher Steinoff, con i Bethlehem sin dall'inizio. Musicalmente parlando 'S.U.I.Z.I.D.' (acrostico che sta per il lunghissimo 'Sardonischer Untergang Im Zeichen Irreligiöser Darbietung') riprende tutto ciò finora fatto dal gruppo e lo ripropone sotto una veste nuova, più rodata e decisamente più compatta. L'oscurità morbosa del primo album e la malefica voglia di Morte del secondo rivivono in un'unica opera, sorretta da varie chicche moderniste, come samples elettronici e la presenza di una female vocalist in line-up, tale Catherin Campin. Queste innovazioni, c'è da intendersi a questo punto, non hanno intaccato minimamente l'essenza maligna del sound dei Bethlehem, ma anzi, gli hanno donato qualcosa di sinistramente ossessivo (ascoltare tutta "Teufelverrückt Gottdreizehn" con il suo intro a carillon o la superba "Nexus" per capire). Ovviamente, per il differente approcio vocale di Kehren rispetto a Landfermann i tempi medi delle canzoni si sono fatti più lenti, e da questo punto di vista siamo un po' sui lidi del debut 'Dark Metal' mentre quando si tratta di pestare, gli echi di 'Dictius Te Necare' riafforano subito a galla. La batteria ed il basso ricoprono un ruolo primario nell'economia del suono, come è sempre stato, come su quasi tutta "Gestern Starb Ich Schon Heute" (non a caso il main man del gruppo è il bassista Jürgen Bartsch). Il tipico suono della chitarra di Klaus Matton, secco e dannatamente debitore al BM è anch'esso presente, ma come accenato già, questa volta i Bethlehem si affidano anche all'elettronica per creare il Male in musica. Anche questa volta i testi sono di ottima qualità (sempre che sappiate il tedesco per leggerli...) e mostrano un Bartsch in ottime condizioni ("Als Ich Noch Caulerpa Taxifolia Erbrach" = As I Puked Another Caulerpa Taxifolia, ossia un'alga tropicale velenosa che ingerita provoca febbre, allucinazioni e vomito). In definitiva, 'S.U.I.Z.I.D.' completa la trilogia dei lavori dall'ascolto obbligato dei Bethlehem che mi sento di consigliare a tutti gli amanti della musica oscura, purché ascoltati in ordine rigorosamente cronologico, per capirne al meglio l'Essenza.
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