BELLADONNA: THE NOIR ALBUM
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26/02/2009Dopo un esordio osannato dai più tornano sulle scene i romani Belladonna, per i 3/5 band al femminile capitanata dalla bella Luana alla voce. "The Noir Album" è essenzialmente un disco rock che si tinge di tocchi in chiaroscuro e di pennellate leggere, sottili, che rimandano al dark-goth ottantiano. Qua e là arrangiamenti di piano ed alcuni cori di origine orchestrale fanno da diversivo ad una costante linearità sul piano compositivo, ma è la voce di Luana il perno su cui ruota tutto l'universo musicale del gruppo. Interpreta con partecipazione ogni sfumatura dei brani lasciando tutto il resto in secondo piano. Virtù che se da un lato valorizza il disco, allo stesso tempo ne evidenzia i limiti. O vice versa a seconda di come la si vuole intendere. Perché se la fase centrale del cd è complessivamente la migliore sul piano qualitativo ed emotivo - "A Manhattan Tale", "My Golden Dawn" e "Holy Flame" hanno davvero molto da raccontare sia dal lato espressivo, sia da quello strettamente strumentale - non si può dire lo stesso degli altri brani tranne rare eccezioni. Tutti mediamente interessanti, ma troppo vincolati alle qualità individuali della vocalist. Alle fine vengono fuori brani zoppi che potenzialmente avrebbero potuto camminare da soli, ma devono quasi esclusivamente appoggiarsi alla stampella Luana per figurare almeno sufficientemente. E' anche vero, e bisogna sottolinearlo, che "The Noir Album" esprime un fascino particolare. Ha un non so che di letterario, cose se fosse stato concepito in un caffè dove lettori e scrittori si rintanano per esercitare i proprio interessi. Ad ogni modo, un disco bello a metà che lascia intravedere ampi margini di miglioramento, e che se fosse stato già partorito sfruttando a pieno le idee che lo caratterizzano oggi lo valuteremmo con un giudizio ancora più positivo. Sono sicuro il terzo lavoro sarà quello della svolta definitiva.
Artwork scontato e produzione sopra la media.
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