BALACLAVA: CRIMES OF FAITH
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30/08/2011Canonico quanto efficace postcore quello proposto dai Balaclava, onesta band rimasta ferma alle prime promiscuità stilistiche del genere, e ben lontana dall'evoluzione moderna cui l'hardcore si è prestato negli ultimi anni. Rilevante differenza che permette di inquadrarli come più prossimi alle prime torture soniche dei Neurosis, quindi aggressivi, poco inclini alla melodia e decisamente incazzati, anche se in alcuni frangenti si lasciano andare verso momenti più suggestivi come nella seconda parte di "This City", quando gli Isis sembrano prendere il sopravvento anche solo per un attimo, per poi riprendere le redini nel finale col furente incedere. Rabbia che sconfina nel crust con la successiva "A Prophet", tre minuti scarsi di roboante rappresaglia sonora che ti frattura vertebre e ti lascia il volto tumefatto. Senza mezzi termini - o quasi - la band di Richmond va poco per il sottile e si presenta al mondo con impeto, con la giusta collera ed il furore di gioventù che se per un verso garantisce genuinità, dall'altro non è del tutto sinonimo di maturità. Ma ci sono tempi e modi per ovviare, in particolare la cura degli arrangiamenti, perchè oggi l'iunica pretesa dei Balaclava è quella di scatenare in musica l'irrequietezza d'animo che prende forma alla luce della merda che ci circonda.
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