ANUBIS GATE: Horizons
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19/04/2014E finalmente al sesto tentativo gli Anubis Gate riuscirono a far centro. Con questo non vogliamo sostenere che le precedenti uscite fossero particolarmente deficitarie, ma di certo non contribuivano a far emergere la band danese oltre la media del genere prog metal. Per carità, niente di trascendentale nemmeno stavolta, i brani risultano ancora abbastanza omogenei sia dal punto di vista della qualità, sia per ciò che riguarda la struttura generale (fa un po' eccezione la title-track che con la sua ficcante melodia cerca di spostare il tiro verso una direzione leggermente più accessibile). Quello che stavolta fa propendere verso una valutazione di tutto rispetto è una maggiore maturità del livello compositivo dei pezzi, molto articolati e che magari necessitano di un pizzico di attenzione in più per riuscire ad entrare nei loro meccanismi sì elaborati ma mai comunque particolarmente arzigogolati (anche se in un paio di tracce si poteva cercare di essere più snelli. Non ci sembra opportuno star a parlare dei singoli brani perchè si inseriscono come dei tasselli in un puzzle dove melodie dall'appeal prevalentemente darkeggiante, a volte dalle atmosfere sognanti e talora un po' psichedeliche (i sintetizzatori fanno la loro opera con cognizione di causa e senza mai troppo disturbare), si controbilanciano con un riffing di matrice squisitamente heavy/prog. Sempre leggermente inferiori ai compagni di etichetta Teramaze, i quali si differenziano per un sound più muscolare e aggressivo, oltre che per una produzione dai suoni più roboanti, ma stavolta riteniamo che gli Anubis Gate abbiano giocato bene le carte a loro disposizione.
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