ANTHRAX: THE GREATER OF TWO EVILS
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25/02/2005Dopo i Testament (i primi che mi vengono in mente, ma non saranno soli di sicuro) è la volta degli storici Anthrax ri-registrare il vecchio materiale storico, con l'attuale line-up. Personalmente mi sono sempre trovato in disaccordo con operazioni del genere, buone solamente per spillare soldi ai fan, perchè ritengo che (in generale) il materiale originale sia migliore di quello restylingzzato, anche se ad hoc. In questo caso ci troviamo di fronte ad un doppio cd (nell'edizione digipack) che propone i grandi classici degli Anthrax reinterpretati dall'attuale line-up, quella di 'We've Come For You All' per capirci, classici che sono stati scelti pezzo per pezzo dai fans del gruppo tramite apposito sondaggio sul loro sito (come hanno già fatto i Gamma Ray fra l'altro). Così facendo ci si ritrova fra le orecchie tutto il vecchio materiale degli anni '80, con Neil Turbin (voce) e Dan Lilker (basso) prima, e Joey Belladonna (voce) e Dan Spitz (chitarra solista) poi. John Bush alla voce e Rob Caggiano alla solista non sfigurano affatto nel riproporre canzoni non scritte da loro, e questo non può che far onore al gruppo e far felici i fans che potrano ascoltare "Deathrider" e "Metal Thrashing Mad" (solo per citarne un paio) senza quegli acutini da checca cattiva di Neil Turbin, e con una produzione moderna ed efficace. Anche se sembrerebbero non esserci punti critici in un disco come 'The Greater Of Two Evils' in effetti uno ce n'è, ma è puramente filosofico. Ascoltando piano piano tutte le canzoni del disco, ho provato un certo senso di smarrimento: quelli che stavo ascoltando erano gli Anthrax, ma quelli che stavo ascoltando non erano gli Anthrax (citaz. da 'Fusi di Testa), e anche senza eccessive licenze sulle parti originali, non sono propriamente soddisfatto di questa operazione, che penso possa essere utile appieno solo ad un giovane fan, poiché per uno esperto sarebbe solo pura curiosità nel voler ascoltare Bush dietro al microfono al posto di Belladonna, perché di più non penso che ci possa essere: dopo aver ascoltato "Among The Living" qui l'ho riascoltata sull'omonimo album, e, fidatevi, è tutta un'altra cosa! Ciononostante, lascio al libero arbitrio di ciascuno e perciò dò una duplice valutazione di questo disco/raccolta, a seconda delle situazioni.
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