ANTHRAX: Anthems
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29/04/2013Ammettiamolo: esattamente come la morte è ineluttabile che nell'arco di una più o meno lunga carriera arriverà sempre il momento di rendere omaggio agli idoli e alle canzoni che hanno influenzato lo stile di una determinata band. Solitamente ciò avviene agli esordi, quando magari non si ha ancora ben chiara la strada da seguire, ma quando tale decisione viene presa da musicisti all'apice del successo o comunque con svariati dischi all'attivo, quasi sempre è per onorare un contratto discografico o per riempire il lungo lasso di tempo che intercorre a volte tra un album e l'altro, per mantenere sempre in circolo il nome tra i fan: quindi stiamo fondamentalmente parlando di mere mosse commerciali. Certo, ci sono sempre quelle raccolte di cover che, per esecuzione, personalizzazione, arrangiamento ed "anima" che riescono a trasmettere, hanno il loro perché e risultano oltremodo apprezzabili e godibili. Beh, di certo questo NON è il caso di 'Anthem' degli arcinoti Anthrax che, dando alle stampe un lavoro con i risultati che abbiamo avuto modo di ascoltare, ci confermano (e rafforzano ulteriormente) quanto di negativo ipotizzato poc'anzi. Produzione ed esecuzione a parte (stiamo pur sempre parlando di una band tecnicamente ineccepibile che ha scritto pagine fondamentali del nostro genere preferito e che attualmente può usufruire delle ingenti risorse di un colosso come la Nuclear Blast) ci ritroviamo tra le mani un'accozzaglia di brani che rappresentano quanto di più banale, scontato ed abusato si potesse scegliere (dopo i primissimi minuti d'ascolto abbiamo tirato un profondo sospiro di sollievo nel constatare la brevità - solamente otto pezzi - della tracklist, vista la noia e l'inutilità delle riproposizioni), propostoci finora da centinaia di altri musicisti e dato in pasto alle masse senza neanche un briciolo di personalità e riarrangiamento. Perfino i tempi sono identici (a volte addirittura spompati) e la domanda che spesso, in questi casi, ci poniamo è se non valga la pena andare direttamente a riascoltarci gli originali: di sicuro lì troveremo tanta anima, originalità e passione. Perfettamente inutile commentare o analizzare ogni singola traccia: peggio di quest'album c'è solo la morte, ma se qualcuno vi proponesse l'ascolto di 'Anthems', allora la Grande Mietitrice potrebbe rivelarsi una valida alternativa.
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