ADRIANGALE: CRUNCH

Ci sono dischi che hanno bisogno di più e più ascolti per trasmettere sino in fondo le qualità da essi possedute, ed altri che invece già ad un primo impatto dimostrano di avere una netta marcia in più rispetto alla concorrenza, capace di far gioire senza ritegno alcuno coloro che incuriositi vi si avvicinano. Proprio all'interno di quest'ultima categoria mi sento di inserire l'ultimo lavoro in studio degli americani Adriangale, intitolato "Crunch". Lo stile in cui inquadrare i dodici brani presenti nel cd è un hard-rock melodico legato in particolare alla scena canadese, che trova negli Harem Scarem odierni (ed in minima parte anche nei Danger Danger era Laine) il proprio punto di riferimento. Esempi lampanti di quanto ho appena affermato sono la radiofonica voce del singer Jamie Rowe, e soprattutto le efficaci ritmiche delle chitarre di Vic Rivera e Scott Miller, chiaramente legate allo stile attitudinale del noto axeman Pete Lesperance. Il songwriting espresso nelle varie tracce è fresco e di indubbio livello, ben messo a fuoco grazie alle grintose ma melodiche linee vocali ed alla precisa sezione ritmica, sempre pronta a sostenere in maniera decisa e volitiva ogni apertura musicale. A tutto ciò si aggiunge una registrazione assolutamente nitida cui fa eco una produzione attenta ed accurata, altro punto di forza del lavoro in questione. Eppure ogni descrizione puramente tecnica non sarebbe in grado di descrivere l'immenso valore di un disco come "Crunch", capace di assicurare una intatta dose di coinvolgimento anche dopo innumerevoli ascolti. Ad ogni nuovo approccio, infatti, si aprono piccoli e fascinosi particolari magari velati in precedenza, i quali altro non possono fare se non soddisfare in maniera sempre crescente anche i difficili palati dei melodic rockers più esigenti. Fatevi stregare dalla incredibile verve della strumentale "Freedom", dal leggiadro incedere della dolce "Without A Moment Notice", dal rockeggiante portamento della intrigante "Long Gone" e dall'imperiosa indole della potente "Faith". Se vi definite veri amanti del classico hard melodico nel più puro senso del termine, non commettete l'imperdonabile errore di passare oltre ad un'uscita discografica come questa, assolutamente azzeccata sotto ogni punto di vista e curata in ogni minimo dettaglio. Ci sono cose che non si possono comprare, ed altre che invece vanno obbligatoriamente acquistate. Chi ha detto "Crunch" ?