ABORYM: Shifting.negative
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07/02/2017Fin dalla nascita gli Aborym di Fabban (Fabrizio Giannese) hanno sempre avuto un tratto distintivo: destabilizzare, stravolgere, inquietare ma sopratutto sorprendere. Dopo aver scandagliato le possibili flirtazioni del black metal con le sinfonie elettroniche di ‘Kali Yuga Bizarre’, l’ibrido black metale e gabber di ‘Dirty’ il leader ha deciso di azzerare la line up e tutto ciò che è stato fatto in passato e venir fuori con l'industrial metal di ‘Shifting.negative’. Per l’occasione si è avvalso della presenza di Davide Tiso (Ephel Duath e Karyn Crisis) ed uno stuolo di collaboratori tra i quali Sin Quirin (Ministry), Luciano Lamanna (Der Noir), Cain Cressal (The Amenta) e Victor Love (Dope Stars Inc) solo per citarne alcuni. A giudicare dal risultato sembra di aver a che fare con un megafrullatore dove sono stati letteralmente scaraventati dentro i Nine Inch Nails (ascoltate l'attacco di “Unpleasantness” ed il crescendo di tensione di “Precarious” uno dei vertici del lavoro), i Ministry in “Decadence In A Nutshell” con tutte le loro diavolerie elettroniche, la drum machine e le chitarre lanciate a velocità folli ed i cut up cinematici, mentre in “10050 Cielo Drive”, “Slipping Throught The Cracks”, “Tragedies For sale” e “Big H” le due band di riferimento sono talmente interconnesse che non si riesce a capire dove finisce una ed inizia l'altra. Trattandosi di industrial metal non potevano mancare tracce della pesantezza dei Godflesh nell'intro di “You Can't Handle The Truth” che evolvendosi rientra nei ranghi delle band citate in precedenza con un bel po’ di improvvisazione electro noise; finanche tracce dell’EBM marziale di stampo Nitzer Ebb in ‘Going New Places’ e ruffianerie alla Marilyn Manson in “For A Better Past”. Un’altra chiave di lettura potrebbe essere l’aver dato corpo alle passioni adolescenziali del fondatore, reinterpretate con piglio personale, ma una cosa è certa: non vi è traccia di black metal, come a voler dare un taglio netto e chiudere i ponti col passato per assurgere a vita nuova. Nove sed non nova.
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