21 LUCIFERS: IN THE NAME OF...
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10/03/2008Il momento di uscire dall'underground e passare alle scene internazionali arriva, per gli svedesi 21 Lucifers, a cinque anni dalla fondazione del gruppo e tre dalla composizione del full lenght "In The Name Of...", pubblicato ora per la Pulverised Records. Un tempo discretamente lungo separa quindi la composizione del disco dalla sua uscita, e vedremo se il pubblico saprà premiare la pazienza dei cinque nordici. Per quanto riguarda il sottoscritto, l'album in questione è stato una scoperta piuttosto piacevole: una buona, sana dose di violenza concentrata, di aggressività esplosiva condita con un certo gusto ed un pizzico di stile. Meglio di così poteva esserci solo l'originalità pura. Ovviamente, quest'ultima è proprio ciò che manca: come (troppo) spesso nel panorama musicale, la scuola di appartenenza è fin troppo sbandierata, con il rischio di inserirsi di prepotenza in un solco già ben tracciato, aspetto questo che difficilmente contribuirà a far "esplodere" il fenomeno dei satanassi. L'altro aspetto problematico risulta essere il fatto che non si tratta di una scuola propriamente detta, quanto piuttosto di una "interuniversità" portata all'eccesso: l'intero album salta infatti da passaggi Death a Melodic Death, Black, Brutal ed altro ancora, il che fondamentalmente causa una fastidiosa confusione che rende poco chiaro il target del prodotto: tutti? Nessuno? Qualcuno degli ascoltatori di musica estrema? Difficile a dirsi. Non molto incisivo lo screaming del cantante, che già se la cava meglio quando passa al growl, mentre per il resto del combo il parere è piuttosto positivo, anche se alcuni passaggi melodici sono veramente eccessivi e sconclusionati. Nel complesso il disco risulta gradevole ma non sconvolgente, un ascolto opzionale certo non raccomandato. Le carte sono buone, ma la mano viene giocata male.
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