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MORTICIAN: DARKEST DAY OF HORROR

data

28/08/2003
78


Genere: Brutal Grind
Etichetta: Relapse Records
Anno: 2003

Ed ecco che finalmente mi appresto a recensire questo nuovo ammasso di schifezze denominato "Darkest Day Of Horror" (tranquilli loro non si offendono...). Il duo cresciuto a pane e film della Troma torna con un album che suona come un addio alla label che contribuì a far raggiungere al duo lo status di cult(cunt???) band. In realtà però l'album era disponibile (in versione limitata) già da tempo ai concerti americani dei Mortician, ma tutto il resto del mondo ha dovuto attendere l'uscita ufficiale per godere appieno del sangue che zampilla dalla casse dello stereo dopo che si inserisce il cd. Il disco non si discosta moltissimo dai sui predecessori (vi aspettavate qualcosa di diverso dai Mortician??) ma qualche minuscola variazione sul tema c'è, rispetto al precedente "Domain of death" è leggermente meno tirato e più incentrato sui mid-tempo, ma sono comunque variazioni quasi impercettibili per chi non conosce bene i 2 squartatori di New York. Dopo anni che ascolto questa band sono arrivato ormai alla conclusione che un disco dei Mortician si possa riassumere prevalentemente in 4 punti: 1) Drum machine sparata a velocità spaventose; 2) Growl di natura non ben identificata, sicuramente non può essere opera di un essere umano; 3) "Basso" scordato e ultradistoro; 4) Sample di film horror\splatter\gore carichi di humor nero che difficilmente piaceranno ai Flanders di turno. In definitiva ai Mortician non si può chiedere altro che di suonare grezzo, minimale, pesante, marcio e purtroppo per voi, lo sanno fare pure bene, visto che la parola noia in un loro disco non ha ragione di esistere. Ai fan del genere non serve sicuramente la mia recensione per ponderare la scelta dell'acquisto, a tutti gli altri... beh io la mia opinione ve l'ho detta, adesso sta a voi decidere se comprare un album semplice ma tremendamente divertente oppure se comprare un album "difficile" (parola che va molto di moda di questi tempi...) ma totalmente inespressivo. Ah dimenticavo la copertina è curata dal sempre grandioso Wes Benscoter, un artista di cui potrete apprezzare le opere sul sito www.wesbenscoter.com, dateci un'occhiata ne vale la pena.

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