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NWOBHM: 40 anni di storia

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Le radici del metal sono spesso state oggetto di appassionate disquisizioni per ogni dove, dai libri ai documentari, dai gruppi Usenet ai social network. Inutile dire che i frequentatori della rete italiana in genere hanno perso eccellenti occasioni per tacere (o, se volete, per non postare). Certo, in primavera su fb sono proliferate le celebrazioni del 40esimo anniversario dell'uscita di "Sad wings of destiny" dei Judas Priest. L'importanza storica del secondo album dei Priest è scontata, ma l'ambiente sonoro in cui cresceranno i gruppi e il pubblico di quel fenomeno collettivo creato ed etichettato da Sounds alla fine dei '70 come New Wave Of British Heavy Metal non è riducibile ai grandi dell'hard rock dei primi settanta più i Priest: è più articolato e vario. Se la NWOBHM era una "nuova ondata" e se l'americana Creem nel '79 (con un tempismo pessimo come pochi) intitolava "Is Heavy Metal dead?" a cosa ci si riferiva? (Rick Johnson, "Is Heavy Metal Dead? Last Drum Solo at the Power Chord Corral," Creem 11, no. 5)
 

Oltreoceano la metà degli anni settanta aveva sì portato alla nascita e al debutto sul lp dei Ramones (1976), ma aveva visto anche la crescita della popolarità di un hard rock che stava cambiando pelle, sempre più spesso allontandosi dalle proprie radici blues. E' il periodo dell'apice dei Kiss ("Destroyer"), di Ted Nugent (che nel '76 è al suo secondo lp, "Free for All","Cat scratch fever" seguirà nel '77), degli Aerosmith (che hanno tirato fuori "Toys in the attic" nel 1975, il '76 è l'anno di "Rocks"). Tutta gente che farà tour inglesi negli anni seguenti (sempre a proposito di 1976, è l'anno in cui esce "2112" dei Rush). I Blue Oyster Cult fanno uscire nel '76 "Agents of Fortune". E' L'album che tra l'altro contiene "Don't Fear the Reaper" , che diventa immediatamente un hit radiofonico. "E.T.I." e "This Ain't the summer of love" (vent'anni dopo verrà rifatta dalle L7) sono altri classici della band contenuti in questo vinile.  La colaborazione con Michael Moorcock è ancora da venire, ma qua continuano ad avvalersi della cooperazione di Patty Smith ("Vera Gemini")

Zeppelin, Sabbath e Purple: sul fronte inglese i tre grandi dell'hard rock a metà settanta sono in fase calante. I Sabbath, che poi  negli anni hanno finito per accettare il loro ruolo di padri fondatori del metal, sparano le ultime valide cartucce della formazione originaria con "Sabotage" (1975)- per loro il '76 è l'anno di "Technical Ectasy". Blackmore ha abbandonato i Deep Purple, che nel marzo '76 tengono il loro ultimo concerto prima di chiudere bottega (fino al decennio successivo).

I membri dei Deep Purple mark II non hanno mai rifiutato una affinità col metal, ma hanno anche sempre negato una diretta paternità. Eccellente in questo senso il passo di un'intervista a Jon Lord, rilasciata poco prima che ci lasciasse:

"Ho sempre pensato che nonostante i fuochi di artifico sul palco e la potenza sonora continuavamo ad avere un piede piantato nel blues... certi dicono che noi abbiamo avviato l'heavy metal, io accetto che possiamo essere stati dei padrini, ma contesto la parentela. I padri non siamo stati noi" (Metal Evolution, Banger Films, 2011)

Ritchie Blackmore ha senz'altro influenzato il metal degli 80 più con i Rainbow che con i Purple. A maggio correva il 40esimo aniversario dell'uscita di "Rising", che fu definito nel n° 4 di Kerrang "il più grande album HM di tutti i tempi". A proposito di ex Purple, nel 1976 con "Child In Time" debutta la Ian Gillan Band, il progetto fusion-prog di Gillan che otterrà un successo assai deludente rispetto alle aspettative del suo fondatore. Però, dato che Gillan è Gillan, riuscirà comunque a contribuire alla storia dell'heavy rock anche in questa occasione. "Scarabus" (1977) ha una copertina scopiazzata da Frazetta (dall'illustrazione "Woman with scythe") e una title track che verrà riciclata in gran parte in Disturbing the priest (Black Sabbath, "Born again", 1983). La successiva incarnazione della band, semplicemente Gillan, avrà un certo ruolo ai tempi della NWOBHM (si porterà in tour i White Spirit, per esempio) e si avvicinerà alla top ten delle chart inglesi.
 

Frank Frazetta, "Woman with scythe"
 
Oltre ai Priest sono attivi alla metà del decennio altri gruppi britannici venuti alla ribalta dopo la trimurti Zeppelin-Purple-Sabbath. Per esempio i gallesi Budgie, o i glamsters Sweet (che hanno scalato le chart inglesi per l'ultima volta con "Action", singolo del '75 - i Raven ne faranno una cover inserita in un medley con "Hellraiser" sul loro primo lp "Rock until you drop", 1981).
E ci sono anche gli scozzesi Nazareth. Imbevuti di blues fino alla punta dei capelli, nel '75 hanno messo a segno il loro colpo migliore e la loro prima hit con "Hair of the dog" , primo album prodotto per loro da Manny Charlton, unicum nella loro discografia, con un suono di chitarra estremamente corposo e pesante (heavy metal, appunto) per i loro standard. I Guns'n'Roses per "Appetite for Destruction" vorranno proprio chi aveva prodotto "Hair of the dog", e incideranno una cover del brano omonimo su "The Spaghetti Incident?". Nel '76 con "Close Enough for Rock 'n' Roll" la band si piazzerà in un territorio largamente "radio friendly" (torneranno ai vecchi santi nel '77 con "Expect no mercy", altra copertina di Frazetta). I Nazareth a fine 70 erano ancora abbastanza popolari da finire nella colonna sonora di Heavy Metal, il film, nell'81). Ma torniamo agli aniversari.

 

Quest' anno ricorre anche il 40esimo dell'uscita di "No Heavy Petting", degli spesso dimenticati UFO (a proposito di NWOBHM, gli Heavy Pettin' - oggi oggetto di oblio generale e in gran parte giustificato-prenderanno il proprio nome da questo album).
Gli UFO anno dopo anno stanno progressivamente lasciandosi alle spalle l'impronta blues, che era ancora ben presente in "Force It" (1975). "No Heavy Petting" prosegue su questa linea. Nonostante una costante predisposizione a sfornare ballad in gran numero, in questo periodo gli UFO contribuiscono con più brani al prototipo di quel che sarà il metal successivo, e probabilmente finiranno per influenzare i nuovi gruppi inglesi tanto quanto i Priest. E la cosa vale specialmente per Michael Schenker, che col suo solismo diventa uno dei punti di riferimento imprescindibili per gli anni a seguire. Schenker è cruciale anche da un punto di vista iconografico.

Il chitarrista e il suo strumento costituiscono un'immagine forte e persistente, un'associazione indissolubile nella memoria iconografica, e questo a partire da Hendrix. Si erano impressi nell'immaginario collettivo del rock duro Hendrix, Clapton e Blackmore con le loro Stratocaster , Tony Iommi con la sua Gibson diavoletto, Jimmy Page con la sua Les Paul, Ted Nugent con la sua Gibson Byrdland semi-hollow body. E nel '74 arriva questo giovane tedesco biondo con la sua Flying V, che per parecchi anni a venire sarà associata non solo a lui ma più in generale alla NWOBHM (fino ad arrivare al thrash metal).Oggi per quel che riguarda i gruppi classici in materia di Flying V il primo nome che viene in mente è KK Downing dei Priest, ma Schenker lo precede. John Tucker nel suo "Suzie Smiled" definirà efficacemente i fan dei nuovi gruppi inglesi "The Flying V Appreciation Society", a sottolineare quanto questo strumento fosse diventato un'icona di quegli anni. Oggi nei più la memoria degli UFO sopravvive grazie alla cover di "Doctor Doctor" fatta dagli Iron Maiden. Ma chi erano gli headliner delle tre giornate di Reading 1980? Rory Gallagher, Whitesnake e, perlappunto, UFO  (però Schenker aveva lasciato il gruppo già da un paio di anni per mettersi in proprio).

40esimo anniversario anche per dell'uscita di "Jailbreak" dei Thin Lizzy (dentro tra l'altro c'era "Boys are back in town"). Pure la memoria del gruppo di Phil Lynott è affidata ad una cover, quella (bruttina) che i Metallica fecero di "Whiskey in the jar". Eppure in materia di "twin guitars" le loro sperimentazioni non furono da meno di quelle dei Priest, anzi, proprio in questo album "Emerald"  col suo incalzante 12/8 da giga e col suo guitarwork precorre in modo impressionante certe "galoppate" dei Maiden, tanto quanto "Doctor Doctor" degli UFO (voi quante commemorazioni dei questi dischi di UFO e Thin Lizzy avete visto online? Io quasi nessuna).

Il 1976 è anche l'anno in cui gli AC/DC firmano con Atlantic e si imbarcano nel loro primo tour internazionale, comprendente Europa e UK. Il tour inglese, sponsorizzato da Sounds, fu battezzato 'Lock Up Your Daughters Summer Tour'., e gli australiani suonarano di spalla a  Black Sabbath, Aerosmith, Kiss, Styx, UFO, Blue Öyster Cult, assieme ai Cheap Trick. Fu anche l'anno in cui fecero uscire "Dirty Deeds Done Dirt Cheap". E finiranno per influenzare i Priest, i Saxon, i Def Leppard, tra gli altri.

Quasi tutti questi gruppi e specialmente quelli inglesi finiranno quattro anni più tardi per beneficiare della rinnovata popolarità di metal e hard rock causata dalla NWOBHM.  Ma erano lì fin dall'inizio. Neal Kay mette piede per la prima volta al Bandwagon nel 75 e nel 76 inizia con le sue serate hard rock a cadenza regolare. E tutti i gruppi finora citati finiranno nelle sue scalette e poi nelle chart Heavy Metal che Kay compilerà per Sounds, tipo questa, sicuramente del 1979 (dopo l'uscita del demo dei Maiden ma prima di quella dell'EP "The Soundhouse Tapes").
 

 
Per ulteriori approfondimenti: http://feraradio.blogspot.it/

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