MEGADETH: Gli anni d'oro
'Megadeth, So Far, So Good... - Gli anni D'oro' esce per Tsunami Edizioni, editore che come al solito presenta volumi in brossura e pubblicazioni dai contenuti sempre intriganti. Come si intuisce dal titolo ora è il turno dei Megadeth, band di cui conosciamo già vita, morte e miracoli, ma che nell'occasione Martin Popoff ci presenta in una sorta di lunghissima intervista divisa per capitoli, intervallata da ricordi e commenti personali dell'autore il quale "lascia parlare" i diretti interessati riportando stralci di interviste o commenti da parte dei singoli membri che di volta in volta si sono avvicendanti in formazione. Secondo Popoff gli anni d'oro vanno dall'esordio 'Killing Is My Business...And The Business Is Good', fino a 'Cryptic Writings. Dal 1985 al 1997. Difficile non trovarsi d'accordo. Inevitabilmente, troviamo Dave Mustaine in ogni capitolo, così come Dave "Junior" Ellefson: gli aneddoti si sprecano, così come le conferme di situazioni già pubbliche e note ai più. Le dichiarazioni dei due Dave si intrecciano nel corso del volume con quelle di Chris Poland, Jeff Young, Chuck Behler, Nick Menza, Marty Friedman e via discorrendo, e quello che emerge è il ritratto di una band rimasta in piedi grazie al carisma di Mustaine che ha fatto nel corso degli anni il bello ed il cattivo tempo, prendendosi spesso decisioni discutibili, ma prendendosi anche le sue rivincite: tutti sanno che i Megadeth nacquero perchè MegaDave aveva giurato vendetta, voleva che la sua nuova band fosse più pesante e veloce dei Metallica. Alla fine la sua "vendetta" l'ha ottenuta scrivendo un disco come 'Rust In Peace'. Sul piano stilistico il libro scorre bene proprio grazie al taglio a presa diretta, Popoff ci mette il suo, anche se il risultato nel complesso funziona più per l'impostazione "statigrafica" voluta dall'autore che per i suoi personali interventi. I migliori anni dei Megadeth, non certo il miglior libro di Popoff, ma lettura più che consigliata.
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