YES: HEAVEN & EARTH
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05/07/2014E' notizia di questi giorni secondo cui Chris Squire avrebbe dichiarato che la band potrebbe programmare qualcosa insieme a Jon Anderson il prossimo anno. In quella che sarebbe una delle tantissime trasformazioni e ritrasfomarzioni degli Yes in questi ultimi 20 anni ci viene da aggiungere. Notizia che indirettamente ci porta subito a pensare a qualcosa di più sostanzioso sul piano delle idee rispetto a questo nuovo 'Heaven & Earth' che, sia chiaro, è un signor disco frutto di tanta maestria ed esperienza. Quello che però ci induce a chiedere di più è la troppoa linearità di fondo su cui si muove il nuovo album. Le composizioni sono arrangiate come solo Steve Howe e soci sanno fare, così ricche di sfumature, raffinate, e melodie mai banali unite alla consueta perizia strumentale. Il fatto è che i brani terminano così come cominciano, e nel mezzo le idee un po' latitano. Motivo per cui auspichiamo che un eventuale coinvolgimento futuro di Jon Anderson potrebbe apportare quella voglia di osare che in questo 'Heaven & Earth' manca, e che già nel seppure soddifacente precedente album già cominciava a mancare. Ci sentiamo in dovere di segnalare la prova convincente di Jon Davison il quale dimostra di avere personalità da vendere sia su disco, sia dal vivo - ed una impressionante somiglianza con l'ugola di Anderson. Ogni paragone con Anderson sarebbe ingiusto e fuorviante, anche se il talento non raggiunge l'apice del suo illustre predecessore - ma mostra più spessore rispetto a Benoit David. A conti fatti, quindi, l'album gode di molti lati positivi. Se solo le idee avessero spiccato il volo nel verso giusto, staremmo scrivendo un disco eccelso come diversi altri passati della leggendaria band inglese.
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