WINGS OF DESTINY: Ballads
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13/09/2020Dal Costa Rica una bella lezione di stile. Molti musicisti italiani dovrebbero apprendere da questi ragazzi come sia importante la cura del proprio aspetto ed avere un logo accattivante applicato a copertine strettamente in linea con il genere. I Wings Of Destiny non sono degli sbarbatelli (in soli cinque anni sono riusciti a confezionare ben cinque album), ma soprattutto hanno le idee chiare di come sapersi gestire: cari musicisti italiani prendete esempio. Ma veniamo ai contenuti di ‘Ballads’. Portabandiera senza macchia di un power metal che più classico non si può, ma interpretato con piglio e consapevolezza nei propri mezzi. Buona la prova dello screamer Anton Darusso, che non si limita solamente in slanci vocali da sirena, ma bravo a modulare la voce anche su toni medio/bassi: particolarmente riuscite le sue performance nelle tracce più interpretative ("One More Lie", "Winter Dreams" e "Sirens’s song"), ricche di pathos e passione. Con ‘Ballads’ i WOD si giocano molto in termine di credibilità ed esposizione, realizzando un prodotto per un pubblico internazionale grazie alle proficue collaborazioni con svariati ospiti: Henning Basse (Metalium), Mike Vescera (ex Malmsteen e Loudness), Ivan Giannini (Vision Divine), Marco Garau (Magic Opera), Victor Smolski (ex Rage) e Timo Tolkki (ex Stratovarius). Per non tradire le proprie radici, il quintetto ha omaggiato con due tracce ("Forever" e "Speed Of Light") gli autori di ‘Visions’, evidentemente faro guida per il gruppo costaricano, senza tralasciare i gettonatissimi Helloween, Angra e Symphony X, a cui non mancano di certo frecce avvelenate al proprio arco: "Eye Of The Storm" (recuperata dal precedente ‘King Of Terror’), "Time Will Tell" ed "Here We Go".
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