SKYTHALA: Boreal Despair
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18/02/2023Un ascolto non tra i più semplici quello del debut-album degli statunitensi Skythala, un ensemble costituito da membri attivi nella scena Black metal avantgarde americana (vedi label Moonlight Cypress Archetypes) che presenta un sound molto eclettico, ispirato alla Rivoluzione d’Ottobre per quanto riguarda le tematiche, e alla musica di Stravinsky nelle influenze musicali. Con tutto questo ambaradan, se non le aspettative, quantomeno la curiosità è molto alta. Ammetto che la sensazione dopo l’opener “Eternal Nuclear Dawn” è un po’ un hit and miss: il sound è un pregevole black metal d’avanguardia con imponenti tastiere in puro stile DHG, con ottime melodie create da chitarre e tastiere, linee vocali da black old school e intermezzi orchestrali. Sarebbero questi i riferimenti a Stravinsky? Il problema principale, a mio parere, è il minutaggio (inutilmente eccessivo), e una certa aura di pretenziosità di fondo. La malinconia di “Variegated Stances of Self Mockery” ricorda vagamente gli ultimi Emperor, ma ‘Boreal Despair’ ha altre frecce al suo arco: “At Dawn they Walk” inizia con l’inserimento di un oboe e altri fiati, e in un tripudio di organo, tastiera e orchestrazioni ci porta in lidi che ricordano molto quelli dei pregevolissimi Wilderun, influenza ancora più evidente nella conclusiva “Yielding Quivers of Revolution”, uno dei momenti migliori del disco, tra riff dissonanti, orchestrazioni e la conclusione acustica. Certamente non un ascolto semplice e le capacità qui ci sono tutte, come la voglia di osare, le influenze sono pesanti e si fanno sentire, intaccando, almeno in parte, l’identità del gruppo. Al netto di questi difetti è un debutto di tutto rispetto che vi invito ad ascoltare, e soprattutto a tener d’occhio questi Skythala.
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