GREY AURA : Zwart vierkant: Slotstuk
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06/12/2025'Zwart vierkant: Slotstuk' è la terza fatica in studio degli olandesi Grey Aura, nonché secondo capitolo del concept 'Zwart Vierkant' uscito quattro anni fa. I testi si rifanno al romanzo di Ruben Wijlacker, "The Protodood In Zwarte Haren", in cui vi è un vero e proprio viaggio nell’arte astratta di Pedro, un pittore del ventesimo secolo. A livello sonoro l’album è un concentrato di tante influenze, sicuramente una base black metal, dissonante e scevro da cliché, in cui la cacofonia si alterna a momenti acustici e a inaspettati cambi di tempo. Tutto questo si muove sulle linee della scuola norvegese, ad esempio dei Dodheimsgard, però con suoni più contemporanei, ma al contempo senza tempo per qualità ed espressività. Ci ritroviamo idealmente a passeggiare in un bosco, in quelle ambientazioni classicamente black/pagan, per poi essere catapultati d’improvviso nel jazz, nell’avanguardismo più puro, senza però finire nell’esasperazione o nel tecnicismo. Come capita spesso in questi contesti è complicato assimilare e comprendere a pieno la genuinità del sound espresso, quando cioè la voglia di sperimentare non finisca in un concetto estremo di virtuosismo o cacofonia talvolta fini a sé stessi. Noi non pensiamo sia il caso dei Grey Aura, che riescono a regalare armonia ed intensità, anche quando non ce lo aspettiamo, seppur restando in un ambito di esplorazione e follia sonora. Noi vi consigliamo questo album, la cui profondità può essere sviscerata solo dopo molti ascolti, così da darvi soddisfazioni anche grazie alla vostra pazienza. Il tempo ci dirà, decantando tutto ciò, se ci troviamo di fronte ad un’opera vera e propria dell’avanguardismo o solo ad un ottimo ascolto. Noi per ora propendiamo a non gridare ad alcun miracolo, ma è indubbio l’intensità degli artisti e l’entusiasmo di chi vi sta scrivendo.


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