VAIN: ALL THOSE STRANGERS

Nella storia delle rock bands più sfigate, i Vain meritano senza dubbio un posto di rilievo: saliti agli onori delle cronache con il loro ottimo 'No Respect' nel 1989 (con tanto di video della song "Beat The Bullet" in rotazione su MTV), i glamsters americani si trovarono tutto d'un tratto senza contratto a causa dei problemi finanziari legati alla loro etichetta di allora (la Island) investita dalla crisi del mercato hard-rock. Il risultato fu che 'All Those Strangers', secondo album ufficiale della band e già pianificato per l'uscita, non venne mai ufficialmente rilasciato sul mercato se non in un limitatissimo quantitativo di copie più che altro indirizzate alla stampa del settore, catapultandolo direttamente tra le chicche da collezione per gli aficionados della scena hard-rock. Qualitativamente il lavoro in questione si attesta un passo indietro al grande debut, mantenendo comunque un'appurata validità artistica celata in composizioni ancora una volta ancorate al classico glam style a stelle e strisce del combo americano, oculato nel proporre le ruggenti chitarre di Danny West e James Scott come fulcro portante di un'economia musicale ancorata al puro spirito hard-rock da arena tinto di sfumature glamish. Alla fine dei conti non rimane che ringraziare il buon Davy Vain per essersi prodigato a ristampare in prima persona questo 'All Those Strangers', dischetto che tra le altre cose gode innanzitutto di una ottima qualità sonora, fattore non sempre presente nei confronti delle numerose chicche riscoperte ai giorni nostri e provenienti dagli infiniti archivi dell'hard-rock dei tempi che furono. Un plauso sicuramente dovuto, in particolare da parte dei portafogli dei tanti collezionisti sparsi per il globo.