UNCHAINED: UNCHAINED
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11/03/2005Come nella miglior tradizione del metal classico, ecco qui un album d'esordio omonimo del gruppo che lo ha composto. Gli Unchained vengono dalla Svezia (non proprio la patria del metal classico, ma che importa?) e propongono un notevole mix tra Hard Rock melodico e NWOBHM, con una bella strizzatina d'occhio al Classic. Quanto meno particolare, nel 2005. Il loro debut è una splendida risposta a chi sostiene che i suddetti siano oramai generi morti, superati, che nessuno oggi li suonerebbe più: ebbene, datrevi un'ascoltata a questo disco e ricredetevi. Nove tracce una più bella dell'altra, riff accattivanti (magari a tratti un po' troppo maideniani, ma visto il genere... non è che si possa chiedere molto di diverso), un vocalist dalle notevoli capacità, ed una personalità incredibile per un gruppo così giovane. Nulla di già sentito (a parte i riff di cui sopra, ma questo vale solo per alcuni), una gran voglia di fare e di rinnovare un genere ormai considerato vecchio, accattivanti, capaci... un signor album. E lo si capisce già dall'opener "My Guide", in cui un chorus dalla linea vocale semplice e coinvolgente riesce a dare quella scintilla di adrenalina che da tempo un album di questo genere non sapeva più inventare. O "Ghost Of The Alchemic Hall", coinvolgente e trascinante, o la splendida "Like The Candle". Tutte tracce che sono riuscite, almeno nel mio caso, a ricordarmi perchè amo questi generi. E soprattutto, si diceva, una forte personalità: gli Unchained reinventano i generi da cui pescano, tributando loro i dovuti omaggi, ma senza trovarsi schiacciati in una morsa di succube riproponimento di stilemi usati e strausati. Al contrario, c'è come una ventata d'aria fresca nella loro musica, una voglia di reinventare la musica, o meglio di poter adattare la musica a sè stessi, e non il contrario.
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