TURIN BRAKES: Invisible Storm
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05/02/2018A giudicare da quello che ho ascoltato in questi pomeriggi freddi d’inverno, credevo di essermi imbattuto in un gruppo americano, una band un po’ west coast dedita a un rock-anthem made in USA. Invece si tratta di un gruppo inglese, piuttosto noto, ma che io conoscevo solo di nome e che di suono “british” ha ben poco. La band ritorna a pubblicare con questo ‘Invisible Storm’ dopo due anni di silenzio; il disco contiene 11 brani, scorre via molto blandamente e gli stereotipi che fanno di questa band una band simil-USA, ci sono tutti: cori da stadio, ritornelli catchy (“Wait” e “Lost in The Wood”), duetti chitarristici, mandolini e slide guitar, ammiccando quindi anche al folk, ballate romantiche (“Deep See Driver” e “Invisible Storm”), e chi più ne ha più ne metta. Il punto è che il tutto sembra già sentito milioni e milioni di volte, anche se pure questo disco risulta ben suonato e arrangiato. Leggendo qua e là in rete i Turin Brakes vengono spesso inseriti nel grande calderone dell’alternative, ma io li trovo troppo commerciali per rientrare in tale categoria.
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