GLORIA MORTI: ERYX
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17/07/2008I metallari più sanguinari ed efferati (si fa per dire) sentono una scarica di rabbia al solo sentire nominare la Finlandia, terra che ha dato i natali a una particolare scena metal che ha, tra i suoi più importanti esponenti gente come questa, questa, questa e quest'altra, senza parlare di tutto lo pseudo gothic da classifica, quello tastieroni e cantante strafiga. Ebbene, i nostri amici Gloria Morti, pur non rientrando in queste (a ragione, a torto) discusse categorie di gruppi, non si può proprio dire che offrano qualcosa di particolarmente cazzuto o interessante. Bravi, sono bravi, ci mancherebbe. Però, per prima cosa, manca una personalità ben definita. Non è Death metal, nè tantomeno Black: lo stile dei nostri incorpora, parzialmente, entrambi i filoni in un unicuum che chiameremo "extreme metal" tanto per semplificarci la vita e non stare a spremerci le meningi per coniare l'ennesimo, inutile, neologismo di genere. Tastieroni sinfonici pescati direttamente dal più scrauso e commerciale melodic black (quello dei Dimmu Borgir e dei Graveworm dal contratto con la Nuclear Blast in poi, per capirci), dal quale provengono anche alcune soluzioni riffiche, alcune ritmiche melodic death, di influenza Gothemburgiana (ultima ondata), buona tecnica e una certa straightness della proposta. In sostanza è questo il sound dei Gloria Morti, una serie di riff abbastanza tecnici, melodici e tirati, tastieroni e voce che oscilla tra un secco growl e uno screaming apertissimo e sottolineato da decelerazioni di tempo ed esplosioni melodiche. Ma l'aspetto positivo del tutto, e credeteci, non è poco, è la sincerità. Il quintetto non ammicca, non fa ruffianate, non si svende, ma nonostante ciò manca di mordente e cazzutagine, quindi dubitiamo che questo album sia qualcosa di indispensabile. Da sottolineare la buona riuscita del tutto, anche se l'autoproduzione mostra qualche lieve, fisiologica, pecca nella registrazione. I metallari incazzati (e incazzosi) di cui prima non li odieranno, ma è altresì difficile che possano apprezzare. Spezziamo doverosamente una lancia in favore della Finlandia metallara che tanto abbiamo bistrattato a inizio recensione: da lì provengono anche band cazzutissime (poche ma buone) come Sotajumala, Torture Killer, Impaled Nazarene etc etc. In alcune edizioni sono presenti due bonus track.
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