TOMBS: WINTER HOURS
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28/02/2009Band di Brooklyn al debuto capace di ammaestrare la rabbia che pervade le composizioni con cinica professionalità, ed in grado di veicolarla sotto forma di taglienti distorsioni e dissonanze sinistre. Se da un lato è lampante il luogo da dove artisticamente provengono, da dove il post metal di Isis e compagnia cantata ha mosso i suoi necessari passi fino a ieri, i Tombs sanno anche in parte rielaborarlo portandolo a scontrarsi furentemente con il black metal più aggressivo ed oltranzista. Sicchè, il più delle volte i brani prendono una piega disarmonica e feroce, sintetizzando con meticolosa naturalezza la strage di quiete che caratterizza il tempo prima di essere raggiunto dal minutaggio di "Winterhours". Ma oltre a brani quali "The Great Silence" che ti inchiodano culo ed anima con la loro ipnotica carica assassina, c'è spazio anche per riesumare "ricordi d'infanzia" senza i quali non saresti oggi quello che sei. Allora brani come Merrimack e Seven Stars The Angel Of Death - nel nome dei Neurosis - ti riportano alle origini e ti ricordano da dove vieni sfoggiando un post metal "classico" intriso di melodie struggenti, dolorose quanto urgenti. Corrosivo, mordace, sul piano ritmico spesso infoiato del blast-beat più meccanico, "Winterhours" è un disco che si concede molto alla sostanza e per fortuna poco al contorno. Dalla durata relativamente breve, è un lavoro stimolante e conturbante che trova il suo epilogo nell'artwork, raffigurazione iconoclasta che non lascia spazio all'immaginazione, mostrandosi senza paura in tutta la sua dissacrante dinamica ossessiva.
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