DIABOLOS DUST: RUINS OF MANKIND
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23/12/2011Tornano all'assalto i tedeschi Diabolos Dust, uno di quei gruppi che sono in grado di dividere abbastanza il pubblico più variegato visto che la band si propone come ponte tra metal più tradizionale e metal più moderno, e lo fa con un atteggiamento 'macho' che potrebbe effettivamente far alzare più di un sopracciglio. Ad ogni modo, in undici brani il gruppo teutonico dimostra come unire passato e futuro sia assolutamente possibile, e nella mistura sonora dei nostri convivono tranquillamente Pantera, Metallica, Iced Earth e hardcore; riff spigolosi, ma comunque non scevri da melodia, cavalcate intense, una performance vocale irriverente e cruda senza mai risultare troppo estrema o sgraziata, e puntate di velocità che rendono ancor più dinamici pezzi davvero riusciti come "Fading To Grey". E' anche vero che la band è probabilmente destinata a rimanere nel limbo dell'underground, vista non solo la proposta particolare (oddio, nemmeno troppo) e poco appetibile, ma anche la qualità sonora un po' troppo old school che nel 2011 risulta quasi inaccettabile. Peccato, perchè che con un po' di spinta in più e dei suoni all'altezza i Diabolos Dust di strada riuscirebbero a farla.
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