OTUS: Torch
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24/02/2023A dieci anni dall’uscita del primo demo e dopo essersi accasati presso la Time To Kill Records i romani OTUS pubblicano la seconda release sulla lunga distanza. Il lavoro è caratterizzato dalla ciclicità del songwriting postcore dei Neurosis, dalla progressività dei Porcupine Tree (questo aspetto risalta più in sede live), dalla psichedelia settantiana in "Ex Tenebris I", dalle atmosfere kraut rock e dai paesaggi desolati dei God Machine in "The Vessel", dal riffing black/death metal di "Apnea" (apice del disco per il trasporto che induce e dal finale apocalittico), e da un cantante dotato di urla belluine più incazzate di Scott Kelly e Steve Von Till (Neurosis) messi insieme. Dimostrano di possedere quella capacità di creare un vortice imperioso che tutto trascina al suo passaggio senza essere derivativo rispetto alle influenze citate. La loro dimensione ideale è dal vivo, dove sprigionano tutta la potenza, dove le strutture sono deflagranti ed il cantato asfalta; nonostante su disco la produzione sia più che buona nessun disco riuscirà mai a contenere la tracotanza di un concerto. Un gran bel disco, molto variegato.
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