TIMO TOLKKI'S AVALON: The Land Of New Hope
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20/05/2013Dopo essersi preso una doverosa fisiologica pausa di riflessione visti gli esiti negativi conseguiti nei tre dischi realizzati con i suoi Revolution Renaissance e nel progetto Symfonia, il buon Timo Tolkki ritorna sulle scene musicali, e lo fa conuna certa convinzione immettendo sul mercato un nuovo lavoro impostato sul canovaccio della metal opera. Un progetto, quello dell'ex Stratovarius, denominato Timo Tolkki's Avalon, che non può far altro che richiamare alla mente quello degli Avantasia di Tobias Sammet vista la quantità e l'altisonanza dei nomi coinvolti; tanto dispiego di forze riesce fortunatamente a far raggiungere risultati di prim'ordine, e non poteva essere altrimenti. Possiamo far rientrare i brani nel filone del power metal dalle connotazioni sinfoniche, le parti orchestrali sono inserite in maniera calibrata, mai ridondanti e ben si amalgamano nel contesto del concept che narra di una storia ambientata nel 2055 in cui un gruppo di sopravvissuti in un mondo devastato da una successione di catastrofi naturali è in cerca di una nuova destinazione su cui far ricrescere le proprie speranze. Assolutamente soddisfacente il songwriting, ovviamente griffato Tolkki (come del resto la sua esecuzione), rientrante nel repertorio dei migliori Stratovarius con una spruzzatina di Nightwish fatta di coinvolgenti riff quando potenti quando melodici, assoli ben ispirati e dal gusto prevalentemente classicheggiante, molto sentite le interpretazioni delle female vocals (specie quella di Elize Ryd degli Amaranthe). Per carità, nulla di particolarmente estasiante, ma fa comunque piacere appurare che un artista messo a durissima prova da una serie di vicissitudini professionali e personali riesce finalmente a tornare ai livelli che gli competono.
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