TURILLI / LIONE RHAPSODY: Zero Gravity (Rebirth And Evolution)
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30/08/2019Ennesima incarnazione dei Rhapsody, vede la luce anche la prima pubblicazione per la formazione guidata da Luca Turilli con il rientro del cantante Fabio Lione. Dopo un momento introduttivo, seguito da un sample audio che annuncia "All Engines Running", parte la prima traccia, ed effettivamente siamo a pieno regime nel piu classico stile Rhapsody: pomposità e doppia cassa senza risparmio. Senz'altro una delle tracce piu convincenti del lavoro. La successiva "D.N.A. (Demon And Angel)", in cui il titolare del microfono duetta con la collega degli Amaranthe (orrore!), non fa che enfatizzare i caratteri del primo brano e dovrebbe odiarsi per la sfacciata ruffianeria con cui blandisce l'ascoltatore, ma risulta invece, a suo modo, irresistibile, suscitando al contempo sensi di colpa per essersi fatti sedurre. Pervade l'ascolto la sensazione di trovarsi in presenza di una colonna sonora, data la mole di suoni orchestrali che accompagna, ed a tratti seppellisce il tradizionale sound metal, al punto da avere spesso la sensazione durante l'ascolto che l'esperienza sarebbe completa solo in presenza di un corrispettivo visivo. Siamo di fronte, forse, all'esempio da manuale della definizione che i Rhapsody stessi diedero del loro sound molti anni fa, Symphonic Epic Hollywood Metal. A giudicare dalle direzioni prese dai due diversi filoni della band, parrebbe essere stata la visione di Luca Turilli, piu che altro. Il lavoro si dipana tutto su queste coordinate, un power metal molto poco power e molto sinfonico. La sensazione da musical hollywoodiano è onnipresente, qualche reminiscenza dei Queen si affaccia di tanto in tanto. Nel complesso il trademark dei (Turilli) Rhapsody è inconfondibile, compreso quello che a livello testuale, parrebbe essere un precipuo interesse del chitarrista per tematiche fantascientifiche. Da segnalare due brani prettamente orchestrali, la breve "Origins" e "Amata Immortale" e una traccia cantata in italiano, "Arcanum (Da Vinci's Enigma)". Non si sfugge al paragone con la release degli altri Rhapsody, piuttosto recente. Il CD qui recensito si fa preferire per organicita' e coerenza. La controparte per sound, che risulta piu metal. Il carattere predominante di questo "Zero Gravitiy", pur generando qualche momento genuinamente esaltante, ne inficia anche in una certa misura il potenziale. Un buon lavoro che non riesce però davvero a spiccare il volo.
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