THE LORD WEIRD SLOUGH FEG: APE UPRISING!
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27/05/2009Difficile. Molto difficile, tanto da sembrare di una semplicità disarmante. Il nuovo lavoro degli americani Slough Feg è un disco breve, non arriva ai quaranta minuti, eppure ha la corposità di un album che superi ampiamente l'ora. Gli ingredienti di base sono quelli che da sempre caratterizzano il loro sound: si va da Thin Lizzy a Black Sabbath, con stacchi alla Judas Priest e cevelcate alla Iron Maiden, il tutto miscelato con l'imprinting di un altro quantitativo di gruppi di questo calibro. Eppure l'impasto complessivo è a suo modo originale, o quanto meno personale; e soprattutto presenta una varietà di sfaccettature impressionante, tale da saltare dal Metal classico all'Hard settantiano con una naturalezza semplicemente disarmante. Le parti strumentali abbondano, anzi dominano in fondo la struttura di tutti i pezzi, ed è impressionante notare come l'ottimo lavoro solistico tenda a sbiadire e perdere in consistenza di fronte alla massiccia struttura ritmica, ricca di variazioni e divagazioni. Difficile, si diceva, tanto da risultare semplice: infatti ad un ascolto superficiale questo disco sembrerà intuitivo, poco originale, poco curato nel sound, anche a tratti catchy. In realtà, più si approfondisce l'ascolto e più ci si perde nel peso estremo che ha ogni nota, ogni colpo di bacchetta, in quella ricerca di una purezza sonora che va al di là dei compromessi tecnici moderni e ricostruisce con sudata fatica i suoni caldi di una produzione di almeno vent'anni fa. Quando ci si rende davvero conto della complessità di questo disco, quasi non ci si crede.
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