DORO: FEAR NO EVIL
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19/02/2009Doro: un nome, una leggenda, aspettative ormai cristallizzate sia nel bene che nel male. Cosa aspettarsi da un nuovo disco di Doro? Le malelingue rispondono "sempre lo stesso disco risuonato". I fans invece la acclamano, da sempre: stilisticamente inossidabile e fedele a sè stessa, la colonna portante bionda della storia del Metal scrive oggi come venticinque anni fa, con la stessa vèrve, lo stesso gusto, la stessa passione e lo stesso stile. Venticinque anni sulla cresta dell'onda, dall'epoca Warlock all'attuale formazione; venticinque anni da celebrare con un disco che è pregno di risonanze ottantiane e di voglia di festeggiare, come manifesta la splendida e passionale ''25 Years'', non a caso posta in chiusura del disco. Ma anche ''Celebrate'', per il cui chorus sono stati chiamati parecchi amici della teutonica platinata (Biff Byford, Angela Gossow, Veronica Freeman, Sabina Classen, Floor Jansen, Kim McAuliffe, Liv Kristine, Ji in Cho, Enid Williams, Jackie Chambers e Denise Dufor), è il “classico” pezzo alla Doro, di quelli che al momento soddisfano senza esaltare ma poi ti ritrovi sotto il palco e li pretendi, perchè nascono per la “famiglia” di Dorothee Pesch: il suo pubblico, e lui lo sa e ringrazia sgolandosi. Salta fuori anche Tarja Turumen a duettare su ''Walking With The Angels'', lento orecchiabile ma meno struggente di quanto probabilmente si aspettava l'artista; ma lenti a parte ci sono anche le cavalcate, ''Caught In A Battle'' ed ''On The Run'' su tutte. 'Fear No Evil' è sicuramente un album variegato, anche se nella classica accezione alla Doro: si spazia attraverso l'Heavy vecchia scuola ed il suo parallelo Melodic Hard Rock, mantenendosi inchiodati a binari stabiliti da lungo tempo ma che ancora fanno viaggiare. Le pecche ci sono, ovviamente, e due spiccano in maniera veramente impressionante: la prima riguarda la produzione, incostante e soprattutto impietosa verso i piatti della batteria, che in parecchie occasioni sembrano essere attaccati alla presa elettrica; la seconda, alquanto destabilizzante, è il chorus di ''Long Lost For Love'': prendete ''My Heart Will Go On'' (sì, proprio quella di Celine Dion), raddoppiate la prima metà del ritornello, ed ecco fatto. Plagio, ispirazione troppo evidente, delirio... non è dato sapere come sia nato questo pezzo, ma questa è una gran brutta scivolata. Cosa si può dire in conclusione di 'Fear No Evil'? Che è il classico, moderno, vecchio, nuovo album di Doro: se amate Doro compratelo, ne vale la pena. Se non amate Doro, che avete letto a fare fin qui? Potevate fermarvi ben prima...
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