THE HAUNTED: ONE KILL WONDER
data
08/03/2003Pensavate che il thrash avesse i giorni contati? Le ultime release di Defleshed e Malevolent Creation, per non parlare delle reunion di Dark Angel, Death Angel e Nuclear Assault (questi ultimi due entrambi presenti al No Mercy Festival) non erano riuscite a scuotervi? Bene, sono tornati i The Haunted e adesso vedremo… Per i pochi che non lo sapessero, i cinque svedesi sono stati in un certo senso il gruppo che ha raccolto l’eredità musicale dei grandissimi At The Gates, fondendola in un calderone sonoro di puro thrash di stampo Bay Area, quello glorioso, dei Dark Angel, degli Exodus, degli Slayer; dopo due ottimi album, forse fin troppo spigolosi da digerire, la band dei gemelli Bjorler confeziona un album altrettanto valido, veloce, accattivante, melodico quando serve, pesante come un macigno e scorrevolissimo. Non è un caso che, dopo un brano di appena due minuti come “God Puppet”, la seguente “Shadow World” si dimeni come un macigno supportata da un riff a metà strada tra lo swedish death più melodico e la brutalità dei mid tempo Slayeriani… quasi ogni brano in questo disco è una sorpresa, dalle tiratissime “Everlasting” o “Urban Predator” alla strumentale “Demon Eyes”, solamente una brevissima tregua prima che la tempesta ritorni a furoreggiare; in chiusura, a mio avviso tre dei migliori brani mai composti dal combo svedese: “Shithead”, presente in rete già da parecchio tempo è la giusta combinazione di rabbia e melodia, “Bloodletting”, mid-tempo dissonante che spazza la strada alla title-track, song dotata di uno dei riff più belli che io abbia mai sentito negli ultimi tempi, e credo che basti. Tirando le somme, che dire? Ormai i The Haunted sono una band consolidata, affilata, affiatata e ben conscia delle proprie possibilità; una band che secondo il mio modestissimo parere a composto l’album quasi definitivo per il new thrash. Continuiamo ad aspettare...
Commenti