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TESTAMENT: DEMONIC

data

20/02/2006
84


Genere: Thrash Metal
Etichetta: Music For Nations
Anno: 1997

Tre anni sono passati dal precedente discreto “Low” e molte cose sono cambiate in seno al gruppo, a cominciare dalla line up, rivoluzionata per i tre quinti rispetto alla precedente release: doveroso segnalare l’ingresso in formazione del mastodontico Gene Hoglan, autore della solita eccellente performance dietro le pelli. Tra i problemi affrontati a metà anni novanta dall’affermata band californiana ve ne sono stati di grossi anche con le label, che hanno frenato di parecchio l’attività di Billy e Peterson; tutto ciò, sommato alle varie incomprensioni tra musicisti cui sono conseguiti i noti problemi di line up, deve aver fatto incazzare parecchio le menti storiche dei Testament, che hanno evidentemente riversato tutta la loro rabbia in questo “Demonic”, decisamente il prodotto più estremo e violento pubblicato sotto l’effige dello storico combo thrash. Basti pensare all’uso costante del growling da parte di Chuck Billy che permea tutto l’album di un sentore maligno ed inquietante, oppure al sound dannatamente cupo e alle influenze death che esplodono in ogni brano per comprendere che questo è un lavoro che va ben oltre il “semplice” thrash metal a cui eravamo stati abituati. Il conto alla rovescia più infernale mai udito dà il via a quello che sarà un assalto senza compromessi: “Demonic Refusal” e “The Burning Times” poste in apertura, spazzano via qualsiasi dubbio sullo stato di forma della band. I Testament sono più vivi e imbestialiti che mai e non hanno certo intenzioni amichevoli. “Jun-Jun” è un altro colpo inferto con ferocia, così come “Murky Waters”, un evidente richiamo alla “Raging Waters” degli esordi, che mostra come col tempo, l’irrequietezza di Peterson e Co. non si sia placata, ma abbia solo mutato forma. E poi “Distorted Lives” e “Ten Thousand Thrones” a confermare i Testament come uno degli act più incontenibili di fine millennio. “The Gathering” poi farà il resto, risultando determinante per il ritorno in pompa magna del thrash metal sulla scena mondiale.

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