SWEET, MICHAEL: HIM
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09/11/2006Noto ai più in qualità di singers dei white metallers Stryper, con i quali ha raggiunto un ottimo successo commerciale intorno alla fine degli anni ottanta, Michael Sweet ha alle proprie spalle anche una rispettabile carriera solista, iniziata precisamente nel 1994 dopo il congelamento della propria band madre. "Him", questo il titolo della propria nuova fatica, rappresenta la sesta uscita solista dopo il pur buono "Truth" targato 2001, un lavoro che aveva visto l'artista americano giocare con sonorità che spaziavano da quelle di chiaro stampo Stryper ad episodi maggiormente melodici, il tutto rivisto grazie ad un sound maggiormente attuale e al passo coi tempi. Il nuovo album, invece, mostra la parte più soft ed emotiva di Michael Sweet, un lato ben evidenziato dal mood generale presente all'interno del disco, qui adagiato su tessuti strumentali a cavallo tra rock melodico e soffice pop d'autore. Qualitativamente parlando ci troviamo di fronte a dieci composizioni di marcato spessore, elevate al proprio apogeo grazie ad un lavoro di produzione attento e curato, perfetto nel donare una dimensione intimistica e profonda come richiesto da brani di tale tipo. Ed entrando maggiormente nel dettaglio scopriamo come i testi siano ancora in gran parte improntati su messaggi di chiara derivazione cristiana, elemento qui portato al massimo della propria espressione da un Michael Sweet più maturo e saggio che mai. Tantissimi sono gli spunti positivi disseminati nella tracklist del dischetto, tutti sapientemente incastonati come pietre in uno splendido anello, tutti riuniti con evidente maestria dalle mani da un artista con la "A" maiuscola, il quale ha dimostrato ancora una volta di saper cambiare la propria pelle con enorme e disarmante disinvoltura. Un fantastico cd, che non può assolutamente essere escluso dalla lista degli osservati speciali da parte di tutti gli amanti della melodia d'autore.
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