SUBURBAN BASE: SUBLIMATION
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15/08/2006“Sublimation” è il primo passo sulla lunga distanza per i lombardi Suburban Base dopo un omonimo ep risalente a due anni fa, accolto in modo entusiastico dalla carta stampata, che ha permesso ai nostri di affinare la loro esperienza durante una serie di numerose date live (basta dare un occhio al sito ufficiale dei ragazzi per scorrere una lista davvero corposa di shows). Il genere che i quattro ci propongono è un alternative rock che rispetta i canoni attuali: potenza, il tipico sali e scendi dovuto all’alternanza tra pieni e vuoti figlia diretta del nu metal, una spruzzatina di grunge. Sulla carta le potenzialità per sfornare un prodotto maiuscolo ci sarebbero state tutte, purtroppo i Suburban Base falliscono a più riprese nell’intento. “Sublimation” non è certo un disastro assoluto, ma è evidente come molti dei brani contenuti si rivelino tutt’altro che eccelsi. L’opener “The Prophecy” o la scialba “Kill Cain” ad esempio, non riescono a fare la differenza tra quella che dovrebbe essere un combo ormai rodato e una demo band, sensazione che si protrae un po’ per tutto il platter, se si escludono gli apici decisamente positivi in corrispondenza di “Stolen Lies”, “New Last Day” e “Sadness Of Autumun”, aiutate senza dubbio dall’ottima produzione ottenuta negli studi di Mattia Stancioiu dei Labyrinth. A conti fatti i Suburban Base non riesco a colpire il bersaglio, ed è un peccato viste le qualità dimostrate nei brani più riusciti di “Sublimation”; rimandati per quanto mi riguarda, ma un ascolto se fossi in voi glielo concederei.
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