SUBLIMINAL CRUSHER: ANTITHESIS
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20/11/2005Avevo già avuto modo di apprezzare i Subliminal Crusher poco meno di due anni fa con il loro demo “Life Drought”, un concentrato di puro thrash metal a cavallo tra Svezia e Stati Uniti che mostrava indubbie doti tecniche e un tiro notevole. I cinque ragazzi hanno bruciato le tappe e sono già arrivati al loro primo full length sotto la tutela della New LM Records. In nove brani TooZ e compagni riescono a massacrarci i timpani e farci sbattere la testa con la massima naturalezza per merito di brani ottimi come la tiratissima opener “Fuck-Simile”, “Technocratic”, “I.R.A.Q.” o “Fearbox”, dove a riff tipicamente swedish si alternano strutture più correlate alla Bay Area (non a caso vengono omaggiati i Testament con una rilettura di “Into The Pit”, eseguita in modo identico all’originale). Guardando esclusivamente al dettaglio, la pecca più formale del platter è il suono della cassa, davvero troppo arrogante e piena di trigger al punto da coprire tutto il resto durante gli stacchi di doppia; in una produzione potente e precisa come quella di “Antithesis” una svista del genere rischia di vanificare tutti gli sforzi fatti. Oltre ciò, va segnalato che la scarsa personalità della band si fa notare nel contesto di un full length come questo; i Subliminal Crusher dovrebbero cercare di tirare fuori dal cilindro qualche elemento che li possa contraddistinguere maggiormente, ad esempio gli inserti elettronici che fanno capolino più di una volta nel disco. Incensare entusiasticamente la band sarebbe scorretto nei confronti di tutte le realtà svedesi, mi vengono in mente gli Evildoer, quotidianamente bistrattate a causa della loro poca personalità. E’ indubbio comunque che i thrasher più affamati troveranno in “Antithesis” pane per i loro denti.
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