STOLT, ROINE: WALL STREET VOODOO
data
12/01/2006Opera monumentale questa di Stolt, musicista che gli appasionati fan del prog ricorderanno come leader dei The Flower Kings e membro di diversi progetti paralleli dalla caratura importante come Tangent, Kaipa e Transatlantic. Opera su due CD e concept incentrato, come già esplicitamente il titolo suggerisce, sulle sventure finanziare ed il potere del il settore economico che aumenta di giorno in giorno. Ma anche opera che spiazza. Da un verso positivamente perchè il buon Roine la struttura quasi esclusivamente sul lavoro della sua chitarra che imperversa per tutto il lavoro flirtando lungamente col blues, e di ritorno con il rock classico di chiara estrazione settantiana che sfuma volentieri in alcune occasioni nel funk e nella fusion d'antan; negativamente, dall'altro verso, perchè gran parte dei brani hanno un durata notevole sia a causa delle frequenti e prolungate evoluzioni delle sei corde, sia perchè le linee melodiche offrono un ricorrente deja-vu risultando spesso "simili" alle song precedenti. Tutti i pro ed i contro che uno sforzo come questo potrebbe riservare: affascinante ma prolisso, di classe ma autocompiacente, emozionante ma algido. Non mancano certo gli ospiti. Gente come Neal Morse che si occupa delle vocals, lo stesso attuale drummer dei Flower King, ed altri celati da nomi fasulli che per beghe contrattuali non possono essere accreditati con i loro veri nomi, ma del cui peso non se ne avverte l'esito considerato anche l'istrionismo e l'abnorme presenza di Stolt che svolge a tutti gli effetti un "monologo" che poggia su tutti i livelli che tengono in piedi "Wall Street Voodoo".
Commenti