STARCHITECT: NO
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08/12/2011Seconda prova per gli Ucraini Starchitect dopo lo split d'esordio (2010) con i Fading Waves che rappresentò la prima uscita ufficiale della Slow Burn Records. Ci sparano un postcore piuttosto standardizzato (a volte fossilizzato sulla stratificazione dei riff sempre alla stessa velocità), sulla lunghezza d'onda di quanto hanno prodotto le band che hanno fatto l'epopea del genere; purtroppo penalizzato da una voce in perenne urlato lacerante. Le idee non mancano, specie quando commistionano il postcore con il post rock (sulla falsariga dei And So I Watch You From Afar) ne escono le tracce migliori dell'album, vedi "Yeah e "Friends", oppure quando rallentano la velocità come in "Silence", dove affiorano ritmiche noise alla Unsane (infatti la strada della fusione tra noise, post rock e postcore è quella che dovrebbero perseguire, che è quella che gli ha dato i frutti migliori in quest'opera), ma non aggiungono nulla di nuovo a quanto già fatto in maniera molto più interessante e meglio riuscita da Neurosis e figli adottivi Cult Of Luna, Callisto, Pelican et similia. Un'opera leggermente al di sotto dei normali standard qualitativi della Slow Burn Records, anche se la produzione è più che meritevole, che si è spesso distinta per uscite di livello nettamente superiore.
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