SORROWFIELD: Heritage Of Fire
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23/07/2011Strana band, un po' fuori dai canoni e un po' strampalata nel proporre quel che loro definiscono uno "Scandinavian Pussy-Metal"(?). In pratica si potrebbero definire i Metallica che incontrano The Rasmus durante un rave party. Mischiano parti potenti e tirate a 2/4 pseudo disco, tirando fuori però alcune idee interessanti, nonché alcuni incisi di tutto rispetto. La band di Brema ha quel plus da risultare particolare, il non fossilizzarsi su un solito stereotipo di band di metal melodico fondendo con bravura altri generi, pur sempre mantenendo marcata la radice metallica. Poi, se cadono rovinosamente come nelle ballata "Tribe", in cui ognuno nel ritornello va per i fatti suoi (e non è l'unico pezzo), l'opinione generale cambia un attimo, non si stravolge, ma il non avere orecchio per non senitire la voce di Marco Bianchi, che è fuori nota, è onestamente un dramma per una band. Detto questo, un disco certamente interessante, dove cogliere gli aspetti positivi ed allo stesso tempo cercare di tapparsi le orecchie in alcuni frangenti è un obbligo.
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