SLAYER: WORLD PAINTED BLOOD
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09/11/2009Ancora una volta è un'intro malsana ed enigmatica a dare il via alla nuova fatica degli Slayer: il minuto che precede l'attacco di "World Painted Blood" è infatti l'ennesima calata negli inferi, l'ennesimo tuffo in un abisso senza luce. Si apre dunque con la title track il decimo studio album del quartetto americano e fin dall'opener è facile notare come gli Slayer abbiano provato ad introdurre nel proprio sound qualche elemento nuovo che si manifesta qua e là lungo tutto il disco. Sia ben chiaro, Araya e compagnia non vogliono stravolgere la loro natura, ma cercano in qualche frangente di staccarsi da un passato ormai troppo ingombrante (e vincolante?). Già nel corso della prima traccia ci troviamo così di fronte ad un break centrale basato su di un riff sicuramente accattivante, ma del tutto inusuale per il combo di 'Hell Awaits', che potrebbe per questo motivo contrariare i fan più conservatori. Personalmente reputo invece "World Painted Blood" uno dei pezzi più riusciti del lotto, mentre sono altri i brani che hanno destato in me qualche perplessità, a cominciare dall'insipida "Human Strain", cui fa seguito una stravagante e difficilmente inquadrabile "Americon", composizione cui è difficile accostare altro nell'intera discografia slayeriana. Per i nostalgici e gli aficionados agli albori della seminale formazione a stelle e strisce è d'obbligo l'ascolto di "Unit 731" e "Not Of This God", tracce con impresso a fuoco il trademark sulfureo della band, ma che non dicono nulla di più di quanto già si sappia sulla ferocia degli Slayer. Meglio concentrarsi allora sulla più elaborata "Beauty Through Order", che parte in sordina per poi incendiarsi nella seconda parte con un crescendo che rappresenta nel migliore dei modi le attuali capacità di songwriting dei quattro thrasher. Se invece siete alla ricerca di una brutalità che esploda senza troppi preamboli "Public Display Of Dismemberment" è il pezzo che fa per voi, così come la maniacale "Snuff", forse la vera hit del presente lavoro. Insomma, questo 'World Painted Blood' è un album per certi versi controverso che cerca, non sempre riuscendoci, di bilanciare nel migliore dei modi innovazione e rispetto per un percorso storico che ha segnato la storia del thrash. Se trascuriamo però qualche passaggio a vuoto, ciò che abbiamo tra le mani è in ogni caso un platter di qualità elevata, che lascia intravedere direzioni inesplorate verso cui gli Slayer potrebbero spingersi ancora in futuro.
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