SLAYER: SHOW NO MERCY
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05/08/2006Nello stesso anno in cui venne alla luce “Kill’Em All” dei Metallica, l’universo metal poté bearsi di un altro debutto di pari importanza, il presente “Show No Mercy”, opera prima di una band agguerrita come poche, che nel corso degli anni a venire sarebbe diventata una vera e propria icona del thrash e del metal estremo in genere. Il primo disco della formazione a stelle e strisce è un monito da tenere in forte considerazione, un avvertimento per quella che sarà in effetti una carriera spietata e ricca di episodi da annoverare giustamente tra i capolavori del genere. Musicalmente parlando rileviamo come la proposta sia ancora parzialmente acerba, uno stadio embrionale, se vogliamo, di quelli che saranno gli Slayer dei prossimi dischi; influenzati pesantemente dai primi lavori dei Venom, da un background hardcore-punk e circondati da un immaginario oscuro e malvagio (“diamoci un’aria più cattiva dai!”), i quattro musicisti mettono insieme dieci brani per circa 35 minuti all’insegna di un thrash metal tormentato e demoniaco, magari non sempre brillante, ma sicuramente efficace dal punto di vista dell’impatto. Non credo in effetti che nei primi anni ottanta ci fosse molto di più feroce in giro… È vero anche che per essere un debutto ci troviamo di fronte comunque ad una manciata di brani già di un certo livello, pezzi che convincono da subito, dando un’ottima idea delle basi su cui poggeranno i futuri album: “Black Magic” su tutti, con quei suoi riff taglienti e sulfurei, ma anche “Evil Has No Boundaries”, “Die By The Sword” e la stessa title track. Già dal successivo “Hell Awaits” il cammino degli Slayer assumerà un altro spessore, con miglioramenti tangibili in ogni reparto, a cominciare dal cantato più personale di Araya e dal drumming di Lombardo, nel contesto sempre più prezioso.
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