SEPTICFLESH: Titan

Non siamo soliti prendere in considerazione le info sheet allegate all'uscita dei vari dischi che ci vengono inviati, perchè solitamente osannano in pompa magna il lavoro che accompagnano, ma stavolta non possiamo che riportare fedelmente ciò che la Season Of Mist scrive di loro: dark music dal piglio cinematico con riff imponenti e mortali al limite del black metal, e intricati giri di chitarra supportati da ossessionanti melodie gotiche, barocche e sinfoniche con arrangiamenti orchestrali ed epici. I Titani erano le divinità più antiche della mitologia greca, rappresentavano la forza della natura specie quando questa manifestava il lato più negativo di se, tifoni, maremoti, terremoti, tsunami e questi disco raccoglie in sè tutte queste manifestazioni negative. Le capacita' compositive e gli arrangiamenti sono sempre di gran livello ma siamo rimasti sconcertati dalla produzione che impasta gli strumenti e gli toglie potenza, rendendo l'opera molto al di sotto delle ultime uscite e non se ne capisce il motivo, ciò che e' molto strano è che il disco suona bene se lo si ascolta con le casse del pc mentre in un impianto hi fi di una certa portata fallisce miseramente; certo le capacita' di Peter Tatgren non possono essere paragonabili a quelle di Logan Mader e qui c'è la dimostrazione. Apice del disco è "Prometheus", trionfo di archi e tromboni con la solita epicità a cui ci hanno abituato (ascoltate dal minuto 4:30 in poi e diteci che non vi vengono i brividi), sulla stessa stregua si sintonizza "Ground Zero", mentre devastantemente behemothiana è "Order of Dracul". Una spanna sotto 'The Black Mass' che era mastodontico sotto tutti i punti di vista, mentre in questa opera meritano 8 gli arrangiamenti e 6- la produzione.