SANDNESS: Higher & Higher
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14/02/2017Un genere che attualmente risulta sempre vivo e denso di materiale interessante è quello del glam rock e di tutto ciò che è inserito all’interno della concezione del rock stradaiolo, fatto di chiome appariscenti, maschi sempre col colpo in canna alla ricerca della preda da conquistare per una notte e niente più, compagnie di belle donzelle super truccate al seguito, camicie e jeans strappati, e riff di chitarra come se piovessero. Sono queste le caratteristiche che i trentini Sandness, come altri loro colleghi, intraprendono. ‘Higher & Higher’ è il secondo album per la band italiana, realizzato per l’etichetta greca Sleaszy Rider Records, e che segue una carriera che risulta già piena di impegni e di soddisfazioni, con dei demo di approccio al mondo rock che gli hanno permesso di poter intraprendere una carriera live sia in Italia che all’estero, ed un debutto discografico sulla lunga distanza come ‘Like An Addiction’ che ha avuto un buon seguito ed un buon riscontro anche durante i loro tour europei, supportando tra i tanti L.A. Guns e Tygers Of Pan Tang. Soprattutto ai primi si ispirano i Sandness, oltre ad altre band che nel passato più o meno recente hanno scritto pagine importanti del glam rock (oltre ai soliti Motley Crue, si possono citare Kissin’ Dynamite, Crashdiet, come anche i Bon Jovi). La partenza di ‘Higher And Higher’ si dimostra bella propositiva, con un piglio rock che cattura e convince, con la chitarra di Robby Luckets che si ripercuote continua e tangibile, e la voce cruda di Mark Denkley (qui anche al basso) che risulta abbastanza convincente. Ci si imbatte poi in una semi-ballad come “Promises”, dove la qualità della voce di Luckets scema un po’ nelle parti più pulite e riflessive, e viene aiutata nelle parti in cui tutti gli altri componenti lo sorreggono in coro. Ma è su canzoni come “Sunny Again” e la successiva “One Life” che il combo dà il proprio meglio: rock diretto, immediato e preciso che colpisce nei cuori delle fanciulle e rapisce per il suo approccio. In “Heat” troviamo inoltre un groove molto interessante creato dalla chitarra virtuosa di Luckets, alternandola con la sua voce che nelle parti più melodiche e pulite non convince appieno con il suo registro. Alcune soluzioni vocali sono forse gli elementi dell’album che faticano ad entrare in contatto con la struttura complessiva che la band ha voluto costruire, fatta di belle soluzioni musicali, approccio piuttosto diretto e convincente, e voglia di coinvolgimento il più possibile continua. Il mood rock’n’roll continua imperterrito sino alla fine, tra riffoni chitarristici di sicura affidabilità, cori ed incitamenti selezionati nei punti strategici che fanno la gioia dei fans. Aggiungiamo una buona sezione ritmica intessuta dal basso dello stesso Denkley e dalla batteria di Metyou ToMeatyou, e il gioco è fatto. Nella conclusiva ballad “Will You Ever” troviamo anche parti di pianoforte che rende il brano sdolcinato quanto basta, e che alternato alle parti più sostenute e pregne di chitarroni restituisce tutta l’essenza dell’hard rock strappacuori. ‘Higher & Higher’ dimostra quindi che i Sandness sono della partita e sono ampiamente presenti nel panorama glam & street rock attuale. Sicuramente continueranno a mietere vittime tra le fanciulle che vi apposteranno davanti, e comunque ampi proseliti in senso generale. Alcune parti vocali di Denkley non esattamente ottimali non possono e non devono pregiudicare un lavoro che si attesta su livelli più che buoni, e che permette al combo di Rovereto di guardare con fiducia al proprio futuro.
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