SACRED REICH: Indipendent
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05/05/2010Il terzo full-leight degli americani Sacred Reich, originariamente uscito nel 1993, torna a nuova vita sotto l’egidia dell’olandese Displeased Records nel primo trimestre di questo 2010. L’album, rimasterizzato e in digipack (per le prime duemila copie), vede l’originale minutaggio notevolmente arricchito da ben cinque bonus tracks tratte da tre e.p. ('A question', 'Open book' e 'Crawling'). La band scioltasi all’inizio del nuovo millennio si è recentemente riformata riproponendosi dal vivo in giro per il mondo, e ristampando pian piano tutta la discografia che vede in questo 'Indipendent' il più fulgido esempio del loro thrash metal che guarda sia agli Slayer, sia agli Overkill. L’energia e il carisma del gruppo dell’Arizona risulta intatto, anzi, la ripulitura esalta l’impatto della title track come di autentici cavalli di battaglia tra cui "Crawling" o "Pressure", che sono solo alcuni esempi del vero e proprio muro sonoro innalzato dal combo. Le cinque tracce in più non sono dei volgari scarti infilati dentro per rendere appetibile l’acquisto del dischetto e, a parte la superflua radio edit della già citata "Crawling", da segnalare c’è senza dubbio "Who's To Blame" che tanto ci ricorda i Pantera più melodici di quel capolavoro che risponde a 'Cowboys from Hell'. C’è spazio per un unico lento, a parte l’acustica strumentale "If Only" veramente notevole, "I Never Said Goodbye" che in realtà nella seconda metà, con l’attacco del bel solo, accellera decisamente risultando meno scontato di quanto all’inizio poteva apparire. Una piacevole riscoperta per un gruppo forse non tra i più famosi del genere, ed un album che meritano tutta l’attenzione profusa in questa ristampa.
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