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SABOTAGE: HOKA HEY [REISSUE]

data

04/08/2009
88


Genere: Heavy
Etichetta: My Graveyard Productions
Distro:
Anno: 2009

Cosa si può dire che già non sia stato detto sui Sabotage, storica band tra le prime ad appropriarsi delle sonorità di un Heavy Metal che si avviava verso la crescita del fenomeno NWOBHM ed a riproporlo non solo come esperimento ma come prodotto orgogliosamente genuino? Inutile spaziare nel campo degli aneddoti, ed altrettanto fare una pubblicità superflua: tutto è già stato detto, la ripetizione è in agguato. Eppure capita ancora di sentire giovani che non sanno chi siano e cosa abbiano rappresentato in Italia i Sabotage, che non si rendono conto di cosa significhi rimasterizzare e pubblicare finalmente in CD questo 'Hoka Hey' che, nel 1989, era stato accolto con freddezza da un pubblico innamoratosi del precedente 'Behind The Lines' ma ancora troppo immaturo per comprendere la grandiosa versatilità del successore. Per la cronaca, giusto perchè almeno un aneddoto ci va, ?Hoka Hey' era il grido di guerra dei Sioux, come spiegato anche nel libretto del CD in questione. 'Hoka Hey', si diceva, non è dunque un disco immediato: è un disco da digerire lentamente, da assaporare in ogni suo passaggio, ammorbandosi con le note taglienti che un giovane Morby scagliava supportato da una sessione ritmica colossalmente solida, eppure mai ripetitiva o prevedibile, mentre una chitarra che pareva urlare "all'estero va così, ma io ci voglio mettere del mio" tagliava i vetri con una precisione chirurgica. In un album in cui lo stravolgimento reinterpretativo di 'Paranoid' è il pezzo più semplice, si coglie la genialità dei primi Iron Maiden, dei Judas Priest coevi, dei Saxon delle origini; questi sono però semplici tasselli che aiutano a formare le linee di massima nel mosaico musicale dei Sabotage. C'è, come si diceva, originalità, un'originalità che oggi non si trova quasi più; certo sarà stato più semplice essere originali in un'epoca in cui ancora non era stato tentato tutto, eppure quella scintilla è ciò che ancora oggi fa saltare sulla sedia, urlando ancora una volta "HOKA HEY"!

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