RHAPSODY OF FIRE: Dark Wings Of Destiny
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03/12/2013Il 16 agosto 2011 è stato il giorno in cui si è consumato in via ufficiale il divorzio tra i due leader storici dei Rhapsody Of Fire, dando luogo quindi a due entità distinte con Luca Turilli che ha plasmato, assieme all'altro chitarrista Dominique Lerquin, i 'Luca Turilli's Rhapsody", mentre il tastierista Alex Staropoli unitamente al vocalist Fabio Lione optarono per proseguire il loro cammino con la band madre, arruolando il chitarrista Roberto De Micheli. Il primo atto di Turilli lo si è registrato lo scorso anno con l'uscita di 'Ascending to Infinity', mentre l'attesa di un nuovo capitolo della saga del duo Starapoli/Lione si è fatta attendere per un po' più di tempo. Ad ogni modo 'Dark Wings Of Steel' ne è comunque la degna risposta, si potrebbe sostenere che un'ipotetica sfida tra le due band si sarebbe conclusa in un pareggio venuto al termine di una gara sicuramente discreta ma non sempre ricca di emozioni. I Rhapsody Of Fire, almeno a livello tecnico strumentale, mantengono intatte le loro qualità che li hanno aiutati in maniera non indifferente a primeggiare nel symphonic metal, terreno di loro stretta pertinenza, con Fabio Lione come sempre ineccepibile nei suoi vocalizzi, e De Micheli assolutamente ben inserito nel contesto di squadra. Tuttavia è doveroso anche appurare qualche stonatura di troppo nella struttura compositiva delle tracce riferendoci in particolare alla parte centrale contrassegnata da episodi sottotono, ed è un peccato visto che brani come "Angel Of Light" che incarna in pieno lo spirito epico sinfonico del gruppo, e la splendida conclusiva"Sad Mystic Moon" dotata di un refrain davvero magnetico ci offrono la band nel pieno delle loro forze. Purtroppo non tutto funziona alla perferzione: "My Sacrifice" risente di una certa stanchezza di fondo, mentre "Dark Wings Of Steel" e "A Tale Of Magic" si presentano troppo sfilacciate, dispersive e per questa ragione poco piacevoli all'ascolto, aspetto da non trascurare per il complessivo giudizio finale, mentre le bellissime melodie della ballad "Custode Di Pace" vengono un po' offuscate da una struttura lirica piuttosto scontata. Comunque a favore dei Rhapsody Of Fire depone il fatto che prevale pur sempre un approccio piuttosto diretto, e vengono limitate ridondanze tastieristiche e ampollosità presenti nelle precedenti produzioni e anche nel recente lavoro di Luca Turilli, dall'impostazione chiaramente più "hollywoodiana".
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