REQUIEM: MASK OF DAMNATION
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26/05/2004Requiem: ovvero come una band power/death finlandese nata nel 1999 possa trasformarsi, eliminare tutte le radici più "cattive" e divenire un classico gruppo power metal... restando in bilico tra i Children Of Bodom di "Follow The Reaper" (ma senza growl) e i Sonata Arctica. Parte bene, questo "Mask Of Damnation", parte davvero bene. La prima traccia, "Blinded", trascina l'ascoltatore, coinvolge, e ricorda davvero tanto i succitati Children Of Bodom. Molto molto bene, e allora sulla stessa linea (doppia cassa a elicottero e via) si sviluppa anche il brano seguente, "The Dying Ember", altro pezzo molto ben costruito e con una melodia davvero accattivante. La title-track invece si discosta un po' da questo stile, proponendo in alcuni tratti chiare influenze prog; ne risulta un brano piacevole e vario, e fino a questo momento l'intero cd è davvero interessante. Ma i guai arrivano ora... perchè dalla quarta traccia fino all'ultima, abbiamo la dimostrazione vivente di come la doppia cassa, spesso, causi più problemi che altro. Sì, perchè i Requiem sono dotati di grandissima tecnica, sanno scrivere brani belli e coinvolgenti... ma l'utilizzo COSTANTE della doppia cassa rovina tutto quanto, ed è purtroppo causa di noia profonda nell'ascoltatore. Peccato, perchè i sei finlandesi sanno il fatto loro, le loro canzoni prese singolarmente sono tutte belle, ma francamente l'album completo è davvero difficile da mandar giù. Il tempo per crescere e maturare comunque c'è tutto... se i Requiem sapranno sfruttare il loro talento, ci regaleranno senza dubbio qualcosa di molto interessante!
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