REAPTER: Blasted
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28/04/2022I Reapter esistono già dal 2005 e pubblicano il loro terzo album. L'uscita era già prevista quando esplose la pandemia, di qui in parte la lunga attesa (il precedente era datato 2016). La band si presenta come un combo thrash metal e, mentre la definizione sembra calzare per i primi due lavori (power/thrash il primo, con un più spiccato gusto melodico; thrash tecnico il secondo, con riff e partiture più intricate), per la pubblicazione attuale la definizione non pare del tutto adeguata. Potremmo cominciare dalla voce che, pur essendo opera dello stesso vocalist, è completamente diversa da quella presente negli album precedenti: Arduini opta per un growl abbastanza monocorde che può ricordare il Chuck Billy quando decise anch'egli di darsi a questo tipo di cantato o Max Cavalera. Non proprio la prestazione più ovviamente assimilabile al thrash metal. I pezzi, pur presentando alcune parti più sostenute e pregevoli tecnicamente, sono costituiti per la maggior parte da mid tempo con riff corposi ma piuttosto banali. Da un punto di vista compositivo il passo indietro rispetto al lavoro precedente è evidente, frutto, parrebbe, di una scelta consapevole, dato che i nostri appaiono, sia pure a tratti, capacissimi di materiale più pregevole in linea con, in particolare, il secondo album 'Cymatics'. Si spera che la band decida di fare, per il prossimo lavoro, maggiormente uso delle proprie qualità e di lasciare da parte caratteri che hanno finito per ingolfare il genere a metà degli anni novanta.
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