RAGE: Spreading The Plague
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01/10/2022I Rage si rilanciano con convinzione dopo l'ennesima rifondazione attorno al leader Peavy Wagner, che ha visto l'ingresso nel 2020 dei due nuovi chitarristi Stefan Weber e Jean Borman e la successiva pubblicazione dell'album "Resurrection Day" l'anno scorso, un full-length che ha ottenuto buoni riscontri. Adesso che la band si prepara a ritornare finalmente in tour dopo la pausa forzata per la pandemia, ha pensato bene di riscaldare il mercato con un nuovo ep. Il dischetto comprende sei tracce con una composizione alquanto varia. Le prime tre canzoni, infatti, sono a tutti gli effetti degli inediti, registrati durante le sessioni di "Resurrection Day": in particolare, il brano di apertura, "To Live And To Die" è davvero un buon pezzo, molto veloce e aggressivo; caratteristiche queste, che troviamo anche in "The King Has Lost His Crown", mentre la titletrack, pur essendo costruita su riff sostenuti, presenta un approccio tendenzialmente più melodico. A proposito di quest'ultima, si riscontra la scelta di Peavy di cantare su tonalità un po' più alte rispetto al suo solito, così come avviene in "A New Land", una traccia già presente nell'album, ma qui riproposta in versione acustica: il tentativo è apprezzabile, ma obiettivamente i risultati non sono particolarmente entusiasmanti e il cantante appare fare un po' fatica in certi passagggi. La tracklist è completata da "The Price Of War 2.0", una canzone già pubblicata nel 2020 in occasione dell'ingresso nella band dei due chitarristi, in modo da presentarli subito ai fan, ma finora edita solo in formato digitale. Infine, chiude il disco una versione dal vivo di "Straight To Hell", una canzone estratta dall'album "Welcome To The Other Side", dove viene lasciato anche spazio al batterista Maniatopoulos per un breve assolo. A conti fatti, l'unico brano veramente degno di nota ci sembra essere "To Live And To Die" e aggiungeremmo tutto sommato anche "The King Has Lost His Crown", ma l'ep va preso in considerazione senza eccessive pretese appunto per lo scopo per cui è stato realizzato e che abbiamo già evidenziato in apertura, ovvero semplicemente come apripista all'imminente tour europeo della band.
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