PURE REASON REVOLUTION: THE DARK THIRD
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26/02/2007Arriva dall'Inghilterra(un paese a caso, eh?) la new sensation in materia progressive. I Pure Reason Revolution, nome ispirato dalla "Critica Della Ragion Pura" di Kant(stando alle note biografiche allegate), non rivoluzionano certo il genere come la stampa in genere sta facendo credere, ma mostrano un approccio alla materia differente rispetto a quanto abituati ad ascoltare fino ad oggi. E questo è già un gran complimento. Il quintetto di Reading gioca molto su soluzioni armoniche elaborate, sull'uso della doppia voce, maschile e femminile, sulla lezione impartita dai mostri sacri del passato, ma più di tutto il dà una impronta soggettiva alla musica proposta tale da poter fare proseliti in breve tempo: se si può parlare di progressive, lo si può fare tenendo ben in mente il suo significato letterale in quanto i nostri viaggiano attraverso le note. Fluttuano attraverso esse ritrovandosi in più di una occasione in territori inconsueti per il genere come noise, elettronica, cori a cappella ed un riffing duro, pesante, che rimanda alla scena alternative. Questo mentre sullo sfondo la psichedelia, il prog sinfonico, lo space rock e sonorità più moderne si muovono in sincrono per dare nobilmente senso ed atmosfera alla trama del concept lirico basato sul sottile confine che separa il sogno dal dormiveglia. In pratica, prendete i Pink Floyd, miscelateli ai Porcupine Tree mentre coverizzano i Gentle Giant ed avrete un punto di riferimento più o meno preciso sulla struttura musicale di "The Dark Third", un disco che promette davvero di essere un punto di partenza per dare quella svolta definitiva ad un movimento spesso gravido di dischi eccellenti, ma di lavori poco coraggiosi. I Pure Reason Revolution, invece, hanno idee da vendere, oltre ad un innato talento(i membri sono tutti molto giovani), ed un gusto per gli arrangiamenti da fare invidia. Provate ad ascoltare solo "The Bright Ambassadors Of Morning", e "He Tried To Show Them Magic", i due brani che sintetizzano al meglio quanto scritto finora e, probabilmente, adotterete questa band per molto, molto tempo perché i padri del progressive hanno trovato, forse(e finalmente), i loro figli naturali del nuovo millennio.
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