PLAKKAGGIO HC: IL NEMICO
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28/06/2007La scena hardcore romana sta sfornando, negli ultimi anni, un numero sempre crescente di gruppi estremamente validi. A conferma di quanto detto, ecco ora emergere i Plakkaggio HC, band di Colleferro devota, come si evince anche dal logo e dal moniker, all’hardcore più duro e stradaiolo, influenzato dai Sick Of It All da una parte e dai Colonna Infame Skinhead dall’altra. Questo elettrizzante, anche se non originale, mix fra hardcore e Oi! è ulteriormente contaminato dalla loro passione per l’heavy metal e in particolare per il metal estremo, con bands quali Slayer, Darkthrone e naturalmente Iron Maiden come principali riferimenti. Il risultato è una musica dura, aggressiva e potentissima, che investe l’ascoltatore sin dalla splendida opener “No Way Out (Shit)”, cantata metà in inglese e metà in italiano, che mette subito in chiaro le intenzioni bellicose della band. Ecco poi un pezzo in italiano, vale a dire la stradaiola “Street Fight”, con un ritornello tanto violento quanto trascinante. E’ invece un assolo di basso ad introdurre “Fragments Of Life”, che ritroveremo in fondo al disco cantata in italiano col titolo “Frammenti Di Vita”: un pezzo bellissimo che mette in luce le capacità e l’inventiva del cantante/chitarrista Gabriele. Segue poi “Abisso”, che evidenzia tutto l’amore della band per il metal estremo, cui fa seguito l’anthemica “Colleferro”, un meraviglioso inno alla propria città e alla propria squadra di rugby, che non mancherà di esaltare anche chi Colleferro non sa nemmeno dove sia; è d’obbligo segnalare che questo non è il mio caso, dato che mia madre è nata ed ha trascorso la giovinezza proprio in questo sperduto paese della provincia romana ed io mi sento legato a quel luogo da un vincolo di sangue: il “richiamo del passato” di cui parlano i Plakkaggio HC lo sento anche io. Si passa poi alla veloce “Macerie”, un vero e proprio pugno nello stomaco, per poi approdare alla traccia che da il titolo al disco: “Il Nemico”, che più che un pezzo hardcore sembra thrash metal, con riffs che farebbero invidia agli Slayer. Sono invece delle inquietanti schitarrate pulite ad aprire quello che è uno dei brani migliori dell’album, vale a dire la stupenda “L’Araba Fenice”, fatta di riffs cadenzati, bellissime linee di chitarra e liriche introspettive ed intense. I due pezzi successivi, “Our Generation” e “Minds Mediocrity”, sono cantati in lingua inglese, anche se ciò nulla toglie all’impatto (devastante) che essi hanno sull’ascoltatore. La successiva “Non Morirà”, cover dei leggendari Colonna Infame Skinhead, è dannatamente trascinante, con un ritornello davanti al quale è davvero impossibile rimanere senza cantare a squarciagola. A chiudere il disco, come ho precedentemente anticipato, la versione italiana di “Fragments Of Life”, che personalmente preferisco nettamente a quella cantata in inglese. In conclusione, “Il Nemico” è un disco bello, potente ed esaltante, che non mancherà di soddisfare sia gli appassionati di hardcore che gli skinheads più intransigenti. Se avete voglia di qualcosa che vi dia veramente la carica, questo è certamente il disco che fa al caso vostro.
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