PLACEBO: SLEEPING WITH GHOSTS
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14/10/2003Una premessa è doverosa prima di recensire questo "Sleeping With Ghosts": Molko e i Placebo non mi hanno mai entusiasmato e sono consapevole del fatto che questa band si adora o si odia senza mezze misure ed io non appartengo certo al primo gruppo. Dopo avere ascoltato questo cd devo però ricredermi sul loro modo di fare musica. Penso che la passione sia la fiamma che riesce ad alimentare la voglia di suonare e lo dico dopo essermi reso conto che non è certo facile mettere in commercio un disco del genere. Una sola canzone da "Hit" (l'ormai conosciutissima "The Bitter End") che di certo non fatica a stamparsi indelebilmente in testa col suo irresistibile crescendo di intensità. Due tracce di semplice struttura, ma non per questo poco efficaci, che piacciono al primo ascolto (mi riferisco a "English Summer Rain" ed a "This Picture"). Una opener strumentale: rude ed aggressiva, spiazza subito tutti coloro che li avevano lasciati alle sonorità decisamente più rilassate e sperimentali del cd precedente. Inoltre bisogna registrare una serie di canzoni di esasperatà intimità...così introspettive da risultare quasi imbarazzanti, così delicate da apparire quasi misteriose (su tutte voglio citare la lenta e sensuale title-track, ma anche "Special Needs" e la più pacata "I'll Be Yours"). Musicalmente presenti come al solito, gli inserti elettronici sono più equilibrati e moderati che in passato. Belli gli effetti di tastiera che bene si inseriscono all'interno delle canzoni regalando quell'atmosfera che la sola chitarra e lo spinto basso non riescono a creare. Non tutto brilla ed anche in questo piacevole lavoro trovano spazio brutti capitoli musicali. Basta dare un'ascolto veloce all'orribile "Something rotten" ed alla ruffiana "Centrefolds". Le altre canzoni che mancano all'appello non lasciano il segno, quindi fanno solo da contorno.
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